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Un esportatore di frutta: "Prevediamo ritardi da 7 a 21 giorni"

La frutta sudafricana rischia di deteriorarsi nel porto di Città del Capo

Le incertezze nelle spedizioni marittime da parte dell'industria frutticola sudafricana, e le conseguenze dei ritardi nel porto di Città del Capo, hanno trovato spazio su un giornale della domenica. In un articolo si afferma che "tonnellate di frutta esportata stanno marcendo a causa del caos portuale". L'articolo cita aziende leader del settore che parlano di perdite per l’industria frutticola stimate finora in 1 miliardo di rand (62,26 milioni di euro) in questa stagione.

L'industria è in trattative con Transnet, l'autorità portuale statale. Dopo il lockdown, quando le attività sono tornate alla normalità, si era sperato in un miglioramento della situazione nel porti.

Una lunga fila di camion a Salt River che porta la frutta al terminal container di Città del Capo, dove probabilmente aspetterà giorni prima che possa essere caricata

"In poche parole, tutto si riduce al deterioramento delle attrezzature e delle infrastrutture, con la mancanza di manutenzione continua al porto di Città del Capo", afferma un esportatore, oltre a possibilità molto limitate sulle linee refrigerate e bassi livelli di scorte di container.

L'esportatore aggiunge: "In questa situazione, ci aspettiamo che ogni singola spedizione subisca dei ritardi al porto, prima del carico. La norma è che quando una nave attracca, dovrebbe essere scaricata entro un giorno. Il giorno successivo i magazzini vengono aperti e la nave viene caricata in quattro giorni, prima di salpare per lo scalo successivo. Il tutto in un massimo di sette giorni. Ora, invece, ci vogliono in media sette giorni per scaricare le navi e altri sette giorni per caricarle".

"Nel frattempo - continua l’esportatore - i camion con i container della nave successiva continuano ad arrivare e a scaricare. La frutta quindi aspetta da 7 a 21 giorni prima di essere caricata su una nave".

Nessun frutto può partire da Città del Capo verso Oriente
L'anno scorso, gli esportatori hanno iniziato a trasportare su camion drupacee e uva da tavola del Capo, da Durban in Medio ed Estremo Oriente, per sfruttare un vantaggio geografico sul porto dell'Oceano Indiano. Quest'anno, secondo un esportatore, lo stanno facendo di nuovo, ma stavolta perché non hanno scelta.

Al momento non ci sono compagnie di navigazione che operano da Città del Capo al Medio ed Estremo Oriente poiché le linee evitano Città del Capo e il "problema Transnet", come la chiama una fonte del settore marittimo.

Gli esportatori devono dar fondo alle loro finanze per inviare frutta su strada a Port Elizabeth e Durban. Sulla rotta Città del Capo-Durban c'è una carenza di merci di ritorno e un conseguente numero limitato di camion refrigerati che percorrono questa rotta. I costi per trasportare la frutta in altri porti sono estremamente elevati, ulteriormente spinti dall'aumento del prezzo del diesel.

A Durban, un responsabile delle celle refrigerate dice a FreshPlaza che quest'anno, per la prima volta, hanno conservato uva da tavola.

Gli arrivi simultanei esercitano pressioni sull'Europa
A causa dei ritardi, molte navi sono arrivate contemporaneamente in Europa. "A questo si aggiungono i container che non possono andare in Russia, e che ora finiscono in Europa facendo ancora più pressione sul sistema, gli imballaggi sbagliati e i problemi di qualità. Tutti questo sta avendo delle pesanti conseguenze".

Un esportatore di uva da tavola riferisce a FreshPlaza che le cose sono iniziate ad andare male con l'interruzione dell’energia elettrica a dicembre, quando è venuto fuori che Transnet non aveva la capacità di alimentazione alternativa necessaria durante i periodi di interruzione della corrente (un evento abbastanza comune in Sudafrica).

Le uve da tavola hanno atteso 36 ore prima che la temperatura venisse nuovamente abbassata, ma il danno ormai era fatto e gli esportatori e i coltivatori prevedevano una forte perdita di qualità nel raccolto. Transnet ha dichiarato la causa di forza maggiore, mettendo a rischio i pagamenti assicurativi.

L’esportatore aggiunge che è una catastrofe per l'industria della frutta.

Alcuni esportatori imputano questa situazione anche a un nuovo sistema di prenotazione dei camion che ha causato ulteriori ritardi, di giorni, nella conservazione della frutta, prima di essere caricata.

Data di pubblicazione: