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La biodiversità agrumicola si conserva con una banca genetica

"La Biodiversità Agrumicola": questo il tema al centro di un convegno tenutosi lo scorso 4 marzo presso la sede di Acireale (CT - Sicilia) del Crea, Centro di Ricerca in Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura.

Sopra: uno dei tanti spazi espositivi che hanno ospitato la mostra pomologica; (clicca qui per vedere l'intero fotoalbum della mostra) 

La parte convegnistica della mattinata di lavoro è stata preceduta da una ricchissima "Mostra pomologia del germoplasma del genere Citrus" che ha catturato l'interesse dei circa 100 invitati (una limitazione del numero dei partecipanti, a causa del Covid), tra ricerca e stakeholders.

Sopra: un'altra porzione della mostra pomologica

Oltre 160 le varietà di agrumi presentate nella mostra, in diverse collocazioni, oltre a una ventina di piante ornamentali - sempre del genere Citrus - che abbiamo documentato in un apposito album fotografico (clicca qui per accedere al fotoalbum).

Le ornamentali

Dopo i saluti del neo direttore del Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, Enzo Perri e della responsabile della sede di Acireale, Silvia Di Silvestro, sono stati introdotti i tre relatori scientifici con la moderazione di Paolo Rapisarda, già direttore dello stesso centro e dirigente di ricerca, a cui sono seguiti gli interventi programmati (clicca qui per leggere l'articolo correlato) di Gerardo Diana e Federica Argentati, rispettivamente presidente del Consorzio di Tutela della Arancia Rossa di Sicilia Igp e presidente del Distretto degli Agrumi di Sicilia.

Il tavolo dei relatori. Da sx. Gerardo Diana, Federica Argentati, Enzo Perri, Paolo Rapisarda, Silvia Di Silvestro.

La prima relazione è stata quella del ricercatore CREA (Acireale) Marcello Cutuli, il quale ha presentato il progetto "Valutazione delle Risorse genetiche frutticole siciliane", finanziato dal PSR-Piano di sviluppo rurale della Sicilia, sottomisura 10.2 - Sostegno per la conservazione, l'uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura.

Marcello Cutuli

"Questo progetto - ha detto il ricercatore - si pone come obiettivo la tutela della agrobiodiversità attraverso il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio genetico frutticolo, rappresentato dalle antiche varietà locali. Sono già stati individuati oltre 80 genotipi appartenenti a 4 diverse specie (limone, olivo, pesco e ciliegio) per i quali si sta procedendo alla caratterizzazione pomologica, molecolare e sanitaria".

"Dopo averne attestato il grado di rischio di estinzione e il legame storico culturale con il territorio - ha proseguito lo scienziato - seguirà l'iscrizione al Repertorio regionale delle risorse genetiche, istituito con la legge regionale n. 19/13 Tutela e valorizzazione delle risorse genetiche "Born in Sicily" per l'agricoltura e l'alimentazione. Le antiche varietà locali recuperate sono attualmente in fase di moltiplicazione e, dal prossimo anno, saranno messe a dimora presso un'azienda del Crea situata sul versante orientale dell'Etna. Ciò allo scopo di conservarle e, non appena possibile, distribuire il materiale vegetale agli agricoltori custodi, figura prevista dalla legge regionale allo scopo di valorizzare le produzioni autoctone".

Significativo, nello scenario rappresentato da Cutuli, è il rischio di estinzione delle antiche pesche Tabacchiere dell'Etna, la cui coltivazione è stata velocemente rimpiazzata con le nuove pesche piatte provenienti da programmi di miglioramento genetico, che sicuramente hanno perfezionato alcuni difetti delle tabacchiere originarie (cracking all'apice del frutto, scarsa pezzatura, poco sovraccolore), ma che non posseggono quei caratteri organolettici tipici delle antiche platicarpe dell'Etna, con gli aromi, profumi e sapore che rendono questo frutto unico e indimenticabile.

Paola Caruso

A seguire, l'intervento di Paola Caruso, ricercatrice Crea presso la sede di Acireale, che ha relazionato sul tema: "Gli agrumi Ornamentali: una risorsa per la salvaguardia della Biodiversità".

Caruso ha spiegato l'importanza che le specie ornamentali hanno anche per quelle da frutto, in un più ampio contesto di biodiversità, perché le prime possono concorrere (grazie alla loro fonte genetica) alla salvaguardia delle seconde. Basti pensare alle innumerevoli emergenze fitosanitarie che minacciano le coltivazioni agrumicole siciliane.

"In realtà non si parla solo di agrumi - ha infatti specificato Caruso - ma anche di specie affini agli agrumi, appartenenti alle Rutacee, che sono importanti, oltre che per le peculiarità legate ai fiori ai frutti e al fogliame attraenti, anche per le caratteristiche genetiche: sono infatti serbatoi di biodiversità. Sono in corso studi che hanno l'obiettivo di ricercare in queste specie appartenenti ai generi Murraia e Severinia, fonti di resistenza genetica alle emergenze fitosanitarie che minacciano l'agrumicoltura del Mediterraneo".

La ricercatrice ha inoltre posto l'accento sul grande rischio nella commercializzazione di piante ornamentali che potrebbero introdurre nuovi patogeni oppure i loro insetti vettori.

Giuseppe Russo

Terzo e non meno accattivante intervento è stato quello di Giuseppe Russo, il quale ha parlato di "Scelta varietale per l'agrumicoltura: Tradizione e Innovazione".

Dopo alcuni cenni storici sull'agrumicoltura siciliana e l'introduzione del Tarocco in Sicilia, che risale ai primi del '900, Russo ha illustrato il programma di breeding con i nuovi genotipi in corso di valutazione.

Le varietà coinvolte negli studi in corso sono: n. 15 selezioni di Limoni, Tarocco, Moro e del gruppo navel; n. 250 ibridi triploidi in prima e seconda valutazione; circa 800 piante irradiate con raggi gamma (Tarocco Gallo, Tarocco Scirè, Lemox, Cami, Mapo); n. 50 Ibridi ornamentali. I portinnesti, invece sono: n. 100 ibridi di A. amaro × F. dragon; chinotto × poncirus; Alemow × Citrumelo; Cleopatra × Citrumelo; Cleopatra × Poncirus.

Calendario Tarocco (clicca qui per ingrandire)

"Gli obiettivi del miglioramento genetico - ha detto Russo - sono il mantenimento delle collezioni di germoplasma e l'introduzione di nuove accessioni, la scelta di genotipi di élite (anche unici del programma del CREA) per la costituzione di ibridi diploidi e triploidi e la valutazione delle progenie ottenute. Si vogliono ottenere selezioni nucellari e valutare le più promettenti. Importante anche il risanamento di cloni di pregio l'attività di breeding e valutazione di nuovi portinnesti".

Calendario Navel (clicca qui per ingrandire)

L'attività del Crea ha permesso l'estensione del calendario di maturazione del Tarocco dalla fine di novembre fino a maggio, mentre la disponibilità delle arance bionde va da metà ottobre a metà giugno.

Al termine del suo intervento, Russo ha fatto un cenno a Fast Track: un programma che consente alle organizzazioni di produttori di effettuare la seconda fase di valutazione e sperimentare in campo le selezioni che superano la prima fase di valutazione al CREA.
(clicca qui per l'articolo correlato).

Per maggiori informazioni: 
CREA - Acireale
silvia.disilvestro@crea.gov.it