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La guerra in Ucraina rende quasi impossibile l'esportazione di mele in Kazakistan o Mongolia

Le conseguenze della guerra in Ucraina sono pesanti, per la Polonia: 100.000 profughi di guerra attraversano ogni giorno il confine polacco, mentre i lavoratori ucraini che si trovano nel paese stanno tornando in patria per arruolarsi. Naturalmente, questa situazione ha anche reso difficile l'export di mele.

Jakub Krawczyk, direttore alle esportazioni di Appolonia, azienda polacca specializzata nel settore mele, afferma che la Polonia sta facendo il possibile per aiutare il popolo ucraino: "Come comunità, siamo tutti coinvolti nell'aiutare il popolo ucraino con trasporti, cibo e assistenza medica e organizzazione dei bisogni primari qui in Polonia. Tutti i polacchi, dalle aziende private ai funzionari governativi o semplicemente alle persone comuni, stanno cercando di fare tutto il possibile per aiutare i nostri vicini in questi duri tempi di guerra”.

"La situazione ha un enorme impatto anche sul settore melicolo. Abbiamo alcuni grandi problemi: le vendite di mele sono basse, a causa del calo del consumo di frutta e, naturalmente, dell'aumento dei costi di energia, benzina e gas. Mancano dipendenti qualificati come i conducenti di camion, carrelli elevatori e trattori", spiega Krawczyk. "In questo momento, i mercati orientali sono chiusi, per noi. Sono passati oltre due mesi dall'inizio dell'embargo bielorusso, che ha avuto un pesante impatto sulle vendite di mele in Polonia. L'embargo russo è decisamente sfavorevole, per noi, ma quello bielorusso è anche peggio, perché la Bielorussia era uno dei maggiori importatori delle nostre mele. Ciò significa che, al momento, riceviamo tutti meno ordinativi e molte aziende non stanno lavorando a pieno regime, a differenza di prima dell'embargo".

Nel complesso, il consumo di mele sembra essere in calo rispetto al solito livello, afferma Krawczyk: "Osserviamo un calo nel consumo di mele, sia sul mercato interno polacco che nel resto d'Europa. In questo momento, le scorte di mele nell'Europa occidentale sono piuttosto abbondanti e gli ordini di mele polacche da questa regione sono molto più bassi del solito. Avere una guerra appena al di là dei confini dell'Unione europea ha provocato un aumento significativo dei costi della benzina, ed è ovvio che ciò avrà un impatto su tutto il resto".

A causa del conflitto in Ucraina, il trasporto su strada verso il Kazakistan o la Mongolia è difficile da organizzare, secondo Krawczyk: "Direi che è quasi impossibile, in questo momento. Ci sono anche meno vendite in Serbia. Ma il conflitto ha provocato pure un cambiamento nel settore dei container, poiché la loro disponibilità è diminuita drasticamente. Di conseguenza, le vendite in Egitto, un grande importatore di mele polacche, sono molto più difficili. C'è anche una nuova legge, in Egitto, che consente solo una lettera di credito come forma di pagamento, rallentando gli ordini in quella regione. La carenza di container significa anche minori opportunità di vendita in Asia e Medio Oriente".

Normalmente, il prezzo delle mele in questo periodo dell'anno aumenta, poiché lo stoccaggio dei frutti fa crescere i costi sostenuti dagli esportatori. Ma, attualmente, il valore della frutta è in calo, afferma Krawczyk. “Nelle ultime settimane, il prezzo delle mele in Polonia è leggermente diminuito ma normalmente, in questa fase della stagione, i prezzi dovrebbero invece aumentare, visti i crescenti costi di stoccaggio. Nell'ultima settimana, non abbiamo notato alcun cambiamento di prezzo. Il costo dei prodotti alimentari è in aumento a causa della guerra, ma la quotazione delle mele non sta aumentando nella stessa misura. Pensiamo che la stagione sarà dura, i conflitti hanno bloccato le nostre vendite, abbiamo delle difficoltà con la logistica e talvolta con le condizioni di pagamento. Problemi che di solito sono solo degli inciampi, ora, combinati alla guerra, complicano una situazione che è già difficile. Non è detto che lo scenario rimarrà così grave, ma dobbiamo monitorare ogni mercato per capire come reagire".

"Penso che le mele polacche siano una buona opzione, per gli importatori, perché ci sono molte varietà tra cui scegliere. La qualità è ancora molto buona e possiamo fornire abbondanti volumi. I produttori come noi saranno felici di iniziare a collaborare con nuovi partner e, anche se ci sono molti problemi, vogliamo comunque andare avanti per portare cibo sano a tutte le famiglie", conclude Krawczyk.

Per maggiori informazioni:
Jakub Krawczyk
Appolonia
Tel: +48 785 342 930
Email: jakub.krawczyk@appolonia.pl 
www.appolonia.pl 

Data di pubblicazione: