Le spezie, a livello mondiale, muovono circa 18-20 miliardi di dollari, con una stima di crescita di circa +4/5% annuo e possono rappresentare anche una valida alternativa per le aziende ortofrutticole italiane.
Se ne è parlato il 28 febbraio 2022, durante la conferenza stampa del salone di Macfrut Spices & Herbs Global Expo dove saranno protagoniste spezie, erbe officinali e aromatiche. Dal pepe all'origano, dal peperoncino alla camomilla al rosmarino, il mondo delle spezie ed erbe aromatiche è molto vasto e vale parecchi milioni a livello nazionale e miliardi a livello globale.
"In Italia stiamo parlando di 7300 ettari coltivati e 500 imprese professionali - rende noto l'associazione Fippo (Federazione italiana produttori piante officinali) guidata da Andrea Primavera - con una produzione di circa 4.000 tonnellate (escluso coriandolo) di piante officinali e 350 tonnellate di oli essenziali, in gran parte di agrumi (bergamotto). Il valore della produzione del comparto è stimato intorno a 235 milioni euro, riferito alla sola materia prima di trasformazione. Se si aggiunge l'export di derivati a valore aggiunto, si può arrivare ad 1 miliardo euro. E sono 142 le specie coltivate in tutta Italia - ha concluso Primavera - anche se le importazioni equivalgono a circa 40mila tonnellate".
Luigi Bianchi (direttore Cesena Fiera) e Andrea Primavera (Fippo)
Roberto Pernozzoli e Fausta Fiumi di Cannamela-Gruppo Montenegro hanno evidenziato alcuni numeri: Per Cannamela, il biologico è al 7% (contro una media del 3,6% in valore) e la produzione italiana di spezie e aromatiche italiane è in crescita, con un focus su alcune regioni quali Calabria, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.
Roberto Pernozzoli e Fausta Fiumi
Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, ha ribadito che c'è un grande interesse su questo comparto: dalle case sementiere fino alle aziende produttrici di tecnologie, passando dal mondo produttivo. La filiera oggi ha di fronte nuove opportunità, grazie al rinnovamento del quadro normativo introdotto dalla Decreto Legislativo 75/18 (le norme precedenti risalivano agli anni '30), che riconosce e sostiene la coltivazione delle piante officinali come attività agricola.
L'obiettivo è arrivare a una cinquantina di espositori, anche dall'estero.
Dal fronte delle aziende, è intervenuta Elisabetta Pantaleoni dell'azienda Agribioenergie: in provincia di Bologna, coltiva circa 110 ettari di aromatiche con 12 tipologie di essenze. Jakub Nowak dell'azienda di tecnologie Scorpion e Amirkhon Akhmedov della BMB Trade (Uzbekistan) hanno testimoniato quanto il comparto sia di interesse a livello globale e Macfrut possa rappresentare il nuovo punto di riferimento fieristico mondiale.
Due le aree a comporre il Salone. Prima di tutto quella delle Spezie, rappresentato a Macfrut dalla partnership con Cannamela, azienda leader in questo mercato. La seconda è dedicata alle erbe officinali e aromatiche, realizzata in partnership con Fippo (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali) e la rivista Erboristeria Domani.
Per maggiori informazioni
www.macfrut.com