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Antonio Catalano chiede la riconferma di Cesare Ferrero

Mercato di Milano, i grossisti di Acmo sostengono il presidente uscente

Dopo l’intervento dell’Associazione grossisti ortofrutticoli (cfr. FreshPlaza del 24/02/2022) arriva quello di Acmo che, al contrario dei "colleghi", sostiene la la nomina per il terzo mandato del presidente uscente Cesare Ferrero.

Il presidente Acmo Antonio Catalano dice: "La possibilità di forzare il limite dei due mandati del presidente di Sogemi è senza dubbio una questione dai delicati contorni giuridici e normativi, ma non per questo non meritevole di essere presa in considerazione. In questo particolare momento, infatti, un cambio di governance dell’Ortomercato potrebbe rivelarsi controproducente e rallentare vertiginosamente la conclusione del progetto di restailing in corso, con conseguente grave danno a tutto il settore”.

Per tali ragioni, "non si ritiene costruttivo dilungarsi in sterili polemiche sui meriti o demeriti dell’attuale gestione, occorre invece spostare l’attenzione sul fatto che l’Ortomercato ha dimostrano di possedere grandi potenzialità e, in momento storico di particolare riflessione e trasformazione come quello attuale, è ora chiamato ad affrontare sfide sempre più ambiziose per essere sempre più competitivo. A tali sfide però l’Ortomercato si presenta ancora come una struttura obsoleta e fatiscente".

Continua Catalano: "Serve una vera e propria presa di coscienza, è giunto il momento di rendere finalmente competitivo e al passo dei tempi il settore agroalimentare e, a nostro giudizio, la conferma di Cesare Ferrero quale presidente di Sogemi è forse la soluzione più indicata per portare a termine questo progetto, rimasto fermo da oltre 20 anni".

"Del resto, anche l’ennesimo servizio di Striscia la notizia andato in onda la scorsa settimana altro non è che il risultato di una logica gattopardesca ormai consolidatasi da tempo all’interno dell’Ortomercato. Se da un lato si contesta l’insufficienza dei controlli da parte dell’Ente Gestore al quale viene chiesto di stringere maggiormente le maglie al fine di garantire la legalità, dall’altro lato non si può far finta di non vedere che il fenomeno del caporalato, del lavoro sommerso, delle vendite in nero e della mancata tracciabilità della merce, sono attività poste in essere da alcuni "operatori" che sfruttano il personale, vendono merce sottobanco e non si curano della qualità dei propri prodotti, arrecando così un grave pregiudizio a tutta la categoria e, in definitiva, agli stessi consumatori finali".

"Serve il coraggio di voltare pagina, lasciare da parte i giochi politici e i rancori personali, per raggiungere la concretezza che tutti auspichiamo. Va da sé che questo cambio di passo per consentire all’ortomercato di vincere le sfide alle quali è chiamato deve essere affrontato da tutti, istituzioni e operatori compresi", conclude Catalano.