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Lotta alla Drosophila suzukii

In Trentino il 75 per cento degli impianti di ciliegio è protetto da reti anti insetto

Dall'avvento della Drosophila suzukii in Trentino, la coltivazione del ciliegio e dei frutti rossi non è più la stessa. Molti aspetti hanno favorito la grande diffusione del parassita. Da un lato, le caratteristiche tipiche del fitofago: l'alto potenziale riproduttivo, la capacità di diffondersi rapidamente, la polifagia, l'ampio raggio di movimento, anche lungo profili verticali.

Dall'altro lato, la complessità dell'ambiente, degli agro-ecosistemi e l'alta concentrazione di impianti di frutti di bosco in questo piccolo territorio, rappresentano un'importante forza aggiuntiva per D. suzukii in Trentino.

Anche di questi argomenti si parlerà dal 2 al 6 maggio 2022 durante l'International Cherry Simposium

Foto d'archivio

Molte informazioni sul parassita sono state ottenute grazie al monitoraggio del volo degli adulti e dell'infestazione su frutti selvatici e coltivati. Un aspetto che è emerso da questi dati è la capacità di svernare con successo e di cercare, in primavera, i primi ospiti dove deporre le uova. Le varietà di ciliegie dolci a maturazione precoce, provenienti da alberi non irrorati e non raccolti nel fondovalle, costituiscono certamente un importante sito primario di ovi-deposizione primaverile.

Le ciliegie coltivate in collina e in montagna, invece, maturando nei mesi di luglio, sono esposte al picco demografico del parassita, che solitamente inizia a metà o fine giugno.

La cerasicoltura trentina, una zona di produzione che, pur essendo costituita da pochi ettari, è molto importante nell'economia locale, è stata messa a rischio dall'arrivo di D. suzukii. Pertanto, tutte le energie per limitare i danni di questo fitofago sono state messe in campo dai ricercatori della Fondazione E.Mach.

"Già dai primi anni della presenza di D. suzukii - affermano i ricercatori Angela Gottardello, Alberto Grassi, Simone Puppato - è emerso che il solo uso di prodotti chimici non era in grado di proteggere le colture: è stato presto necessario applicare un approccio multimetodo, per gestire le infestazioni in modo sostenibile".

Foto d'archivio

"Attualmente, un mezzo importante che permette di limitare l'infestazione del parassita sulle ciliegie coltivate è l'uso delle reti anti-insetto. Nella progettazione della maggior parte dei nuovi ciliegi in Trentino, infatti, la presenza della rete non è minimamente messa in discussione. In questo momento, è presente su circa il 75% degli ettari del territorio provinciale, anche se ci sono valli in cui tutti i campi sono protetti. Il costo aggiuntivo delle reti anti-insetto è giustificato dalla buona redditività ottenuta dalla coltivazione delle ciliegie".

"L'uso delle reti anti-insetto come barriera fisica - proseguono - fa parte di una prospettiva di gestione integrata: comprende anche le pratiche agronomiche e sanitarie, che mirano a creare un ambiente sfavorevole al parassita, e le irrorazioni insetticide, numericamente limitate dalla presenza delle reti".

La gestione integrata dei parassiti, applicata dagli agricoltori, è accompagnata dalla ricerca nel campo della lotta biologica. Si è iniziato con rilasci del parassitoide pupale generalista Trichopria drosophilae. Una svolta è legata, nelle ultime stagioni, ai parassitoidi larvali. Durante l'estate 2019 sono stati catturati esemplari di Leptopilina japonica in provincia di Trento, segnalando per la prima volta la presenza di un parassitoide larvale asiatico di D. suzukii in Europa.

Un ampio sforzo di monitoraggio ha confermato l'ampia distribuzione di L. japonica su tutto il territorio, suggerendo una popolazione avventizia del parassitoide, che potrebbe contribuire in modo significativo a contrastare l'infestazione di D. suzukii.

"Nell'agosto 2021 - concludono Gottardello, Grassi e Puppato - sono stati effettuati i primi rilasci in campo aperto del parassitoide larvale Ganaspis brasiliensis e il monitoraggio post-rilascio ha confermato l'insediamento in diversi siti della zona. Ulteriori rilasci saranno pianificati nel corso del 2022, a seguito del rinnovo dell'autorizzazione al rilascio da parte delle autorità istituzionali".