Il 2021 è stato un anno di crescita per l'azienda Molari, conosciuta in Italia e nel mondo come vivaio per i piccoli frutti. "Il primo grande cambiamento - esordisce Matteo Molari - è aver sdoppiato in due società: quella relativa alla Vivai Molari e la G-Berries per la parte di ricerca e sviluppo. Ma siamo anche molto soddisfatti per la crescita del fatturato sia in Italia sia nel mondo".
Fra i nuovi mercati raggiunti, ci sono da segnalare Austria, Kazakistan e Libano. "In queste nazioni, non abbiamo semplicemente venduto piante, ma posto le basi per collaborazioni continuative. Il nostro export, nel 2021, è stato pari al 68% del fatturato, ma abbiamo registrato un forte aumento in Italia; infatti fino a qualche anno fa eravamo ancora più sbilanciati verso l'estero".
Matteo e Luca Molari
Conosciuti in tutto il mondo per i lamponi, in realtà negli ultimi due anni Molari ha lavorato parecchio anche su more e mirtilli. "Abbiamo raddoppiato le quantità di piante di queste due ultime referenze - aggiunge l'imprenditore - così da differenziarci e diventare specialisti su una vasta gamma di piccoli frutti. Ecco, la nostra parola d'ordine per il 2022 sarà: specializzazione ancora più spinta".
"Per quanto riguarda gli ordini per la prossima stagione, al momento abbiamo notato un rallentamento nella penisola iberica, Spagna in primo luogo. Ritengo che questo sia stato dovuto ai bassi prezzi di mercato registrati in autunno, che hanno scoraggiato i produttori a nuovi investimenti. Anche per questo motivo non abbiamo modificato i prezzi delle nostre piante e lavoriamo ogni giorno per essere flessibili anche con piante programmate".
Cosa aspettarsi, per il 2022? "Non ci fermiamo, anzi: abbiamo già alcuni progetti in cantiere. Di certo la situazione dei costi in aumento ci sta preoccupando. Però, almeno per la prima parte della stagione, non aumenteremo i prezzi anche se questo eroderà la marginalità".
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