Le aziende di prodotti ortofrutticoli australiani e neozelandesi sono incentivate ad adottare un nuovo strumento che utilizza formule matematiche per modellare e prevedere la malattia e l'assenza dei lavoratori, a causa del Covid-19, e ridurre in definitiva le interruzioni della catena di approvvigionamento.
La società di software per la sicurezza alimentare iFoodDecisionSciences (iFoodDS) ha collaborato con l'USDA e la Cornell University per lanciare una versione gratuita dello strumento di controllo del Covid-19 nell'ambito dell'industria alimentare (FIndCOVControl). Ilango Surendran, direttore regionali della iFoodDS, con sede in Australia, afferma che sebbene finora sia stato utilizzato solo negli Stati Uniti, sarebbe altrettanto efficace in qualsiasi parte del mondo.
"La carenza di prodotti sugli scaffali dei supermercati è devastante per retailer, produttori, consumatori e organizzazioni che lavorano nella catena di fornitura, dai campi ai centri di distribuzione per la vendita al dettaglio", ha affermato Surendran. "Credo che l'utilizzo di questo software da parte dei coltivatori, possa aiutarli a definire delle strategie per ridurre al minimo i rischi per i lavoratori e, allo stesso tempo, continuare la produzione alimentare e garantire che i prodotti raggiungano gli scaffali dei supermercati".
Il software attualmente modella la variante Delta. Il team sta però già lavorando alla variante Omicron, e presto dovrebbe essere disponibile. Il software è attualmente disponibile per le aziende ortofrutticole, ma presto si occuperà di altre commodity agricole. Dopo aver inserito alcune informazioni sull'attività, all'utente viene fornito un report con modelli di previsione, a supporto del processo decisionale.
"Il rapporto confidenziale contiene molti dati", ha affermato Surendran. "Ci vogliono circa un'ora o due per generare, a seconda degli input, un rapporto che preveda vari scenari. Anche per informazioni come la temperatura corporea dei lavoratori che entrano nell’azienda, lo strumento consente di prevedere quali sono le possibilità che altri lavoratori possano contrarre il virus, nel caso una persona risultasse positiva. Avere le temperature di tutto il personale dell’azienda può consentire di limitare l’ingresso a quelli che ne hanno una superiore a 37,5 perché hanno un rischio maggiore di trasmissione al resto della forza lavoro. Lo strumento può anche considerare altre situazioni o elementi come l’alloggio condiviso e le vaccinazioni".
"In definitiva, fornisce informazioni che un'organizzazione può utilizzare per sviluppare delle strategie che consentano di ridurre al minimo il contagio e la malattia e che, allo stesso tempo, garantiscano una produzione ottimale".
Surendran afferma che lo strumento sarà gratuito almeno fino ad agosto, grazie al finanziamento dell'USDA, ed è attualmente utilizzato da diversi coltivatori ortofrutticoli negli Stati Uniti. Egli spera di collaborare con le aziende di frutta e verdura così da avere dei feedback, allargarsi ad altri prodotti agricoli e perfezionarne l'efficacia, anche in Australia e Nuova Zelanda.
"Non vedo l'ora che lo utilizzino e ci forniscano dei feedback", ha detto Surendran. "È davvero semplice e facile da usare. Una volta inseriti alcuni elementi e informazioni nello spazio 'seleziona il modello', lo strumento sviluppa diversi modelli previsionali. È un sistema facile e diretto da usare che permette alle aziende di individuare il personale colpito dal Covid (compreso uno stretto contatto) e cosa significa in termini di mantenimento di livelli ottimali di produzione da garantire ai retailer. Qualora non fosse possibile, le aziende possono almeno anticipare eventuali problemi nella loro catena di approvvigionamento, in modo che tutti possano prepararsi adeguatamente. Questo dovrebbe aiutare a mantenere il rifornimento di prodotti nei supermercati".
Il progetto è nato dalla collaborazione in corso tra iFoodDS e Cornell che, in passato, è stato coinvolto in altri sistemi di modellistica predittiva sulla sicurezza alimentare, come la soluzione di monitoraggio ambientale per prevedere i patogeni di origine alimentare in varie strutture.
"È uno strumento ora disponibile gratuitamente e vogliamo assicurarci che gli agricoltori e i coltivatori lo sappiano", ha affermato Surendran. "È un modello valido e molto complesso che dovrebbe aiutare i coltivatori, i confezionatori e i retailer a garantire che i prodotti arrivino sugli scaffali dei supermercati anche in questi anni così difficili. Si spera che questo strumento possa essere utilizzato per nuove varianti del Covid e altre malattie".
È possibile registrarsi e utilizzare il software su: https://www.foodcovidcontrol.com/FOODCTL
Per maggiori informazioni:
Ilango Surendran
+61 487 999 190
ilango@iFoodDS.com
www.iFoodDS.com
www.linkedin.com/company/ifoodds