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José Carlos Romero (Good Berry Fruits):

"La pandemia ci ha fatto capire che siamo capaci di reinventarci"

È già iniziata una nuova stagione delle fragole nella provincia di Huelva, nel sud della Spagna, la principale area di produzione nel continente europeo. Nonostante ogni campagna porti con sé delle sfide, molte delle quali inaspettate, i risultati ottenuti nell'ultima stagione hanno consentito di iniziare quella attuale con buone aspettative.

Nonostante il basso tasso di produzione registrato nel primo trimestre della campagna 2020/21, causato dal passaggio della tempesta Filomena, diversi rapporti pubblicati dall'Osservatorio Prezzi e Mercati del governo andaluso (con dati da dicembre a luglio), mostrano che le esportazioni di fragole sono aumentate del 6% in volume e del 19% in valore, rispetto alla precedente. Anche il prezzo all'origine ha raggiunto il livello più alto mai registrato, con 1,34 euro/kg.

"Finora, l'inizio della campagna 2021/22 è stato buono. Stiamo raccogliendo un frutto di qualità piuttosto alta", dice José Carlos Romero, amministratore delegato della Good Berry Fruits. "I prezzi sono un po' più bassi, ma lo scorso Natale è stato segnato da un rallentamento economico dovuto alla pandemia e all'ultima ondata di contagi, e il settore ne ha risentito. C'è stato anche un aumento dei costi di produzione e della manodopera".

"A livello di consumo, la situazione ha portato i consumatori a migliorare la loro cultura culinaria e a diventare più consapevoli della salubrità di frutta e verdura, tra cui i piccoli frutti. Abbiamo il vantaggio di essere la dispensa d'Europa, e questo ci ha aiutato a ottenere una ripresa dei consumi e delle nostre esportazioni".

Nel caso della Good Berry Fruits, la crescita delle esportazioni è collegata al rapido sviluppo che ha avuto da quando è stata fondata, nel 2019.

"Alla Good Berry abbiamo professionisti con oltre 20 anni di esperienza nel settore dei piccoli frutti. Nel 2019, abbiamo fatto il grande salto: abbiamo avviato un progetto con giovani dalle idee innovative, per raggiungere più destinazioni, ma sempre nel rispetto dell'ambiente. In quell’occasione, abbiamo trovato alcuni produttori di Huelva che condividevano la nostra filosofia. Il primo anno in cui abbiamo iniziato a commercializzare i piccoli frutti abbiamo raggiunto 3 Paesi, l'anno successivo siamo cresciuti fino a 20 e nel 2021 abbiamo portato i nostri frutti in 43 destinazioni, esportando 2.000 tonnellate di fragole, 3.000 tonnellate di mirtilli, 400 tonnellate di lamponi e 80 tonnellate di more", afferma José Carlos.

"Allo stesso tempo, abbiamo lanciato una linea di frutta secca e commercializzato anche le castagne prodotte sulle montagne di Huelva".

"Lavoriamo con i piccoli frutti per 52 settimane all'anno e, al di fuori del periodo della campagna spagnola, che per noi ha la priorità assoluta, abbiamo linee di commercializzazione aperte con altre destinazioni di produzione in Europa, Sud America e Africa".

"Il principale mercato di destinazione per i nostri frutti è l'Europa. Il mercato asiatico è stato importante per noi, ma quest'anno le difficoltà logistiche causate dalla pandemia hanno reso quasi impossibile l'esportazione", spiega José Carlos Romero. "Tuttavia, questo problema ci ha anche dimostrato che siamo capaci di reinventarci, e ci ha resi tutti molto più professionali".

Un settore con una grande forza
Dopo il calo dei volumi di fragole andaluse commercializzate nella campagna 2019/20 (quando i consumi interni sono diminuiti a causa dello scoppio della pandemia, avvenuto al culmine del periodo produttivo), nella campagna 2020/21, il settore non solo è riuscito a recuperare i normali volumi di produzione e commercializzazione rispetto alla campagna precedente, ma è anche cresciuto di quasi il 3% rispetto alla campagna 2018/19, raggiungendo circa 350mila tonnellate, secondo i dati del governo dell'Andalusia. Il 99,6% di questo volume è arrivato dalla provincia di Huelva, che rappresenta il 23,8% della produzione totale andalusa.

"C'è una maggiore professionalizzazione in tutte le origini, ma penso che in Huelva il settore è avvantaggiato dall'esperienza acquisita negli anni. È vero che la qualità di altre origini, come il Marocco, è molto buona perché c'è molto coinvolgimento e supporto da parte dei governi nel settore agricolo. Tuttavia, secondo noi, sentirsi continuamente minacciati dalla concorrenza, ci aiuta a rimanere all'erta e ci spinge a continuare a lottare per fornire sempre la massima qualità ai consumatori. Se le fragole di Huelva fossero minacciate dalla concorrenza di altre produzioni a metà della stagione, penso che, più che un successo, sarebbe la prova del nostro fallimento".

Per maggiori informazioni:
José Carlos Romero
Good Berry Fruits
C/ Galera, 4
21100 Punta Umbría, Huelva - Spagna
+34 661 182 793
josecarlos@goddberryfruits.es
goodberryfruits.es

Data di pubblicazione: