Un laboratorio agro-ecologico: è il Bio-Orto inaugurato il 17 novembre sul tetto della FAO, a Roma, alla presenza del direttore generale della Fao Qu Dongyu e del vicedirettore Maurizio Martina. Obiettivo: esplorare la possibilità di replicare giardini pensili biologici dove il suolo è scarso o poco produttivo per alleviare la carenza di cibo nei sistemi più fragili come le montagne e le zone urbane.
La terrazza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura accoglie così antiche varietà biologiche tra cui, in questa stagione, il peperoncino Papecchia, il cavolfiore violetto catanese, la cicoria catalogna di Brindisi, il sedano nostrale di Francavilla Fontana e il peperone Sweet Julie, solo per citarne alcune.
Un orto biologico modulare all'avanguardia, primo nel suo genere su un edificio delle Nazioni Unite, realizzato da NaturaSì con l'Università La Sapienza - Orto botanico di Roma, la startup Ecobubble e Slow Food in qualità di membri della Mountain Partnership, alleanza delle Nazioni Unite che si prefigge di migliorare la vita delle popolazioni di montagna e proteggere gli ambienti montani, salvaguardando la biodiversità e l'agricoltura di alta quota.
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Fonte: AdnKronos