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Coltivatori cileni di avocado beneficiano della tecnologia svizzera per l'irrigazione di precisione

Ogni volta che si preleva un prodotto dalla sua regione di origine, possono sorgere delle difficoltà nel processo di crescita. Così è stato per la coltivazione dell'avocado nei Paesi dell'America meridionale come Cile, Perù e Argentina.

"Questa pianta proviene dal Messico e dal Guatemala e non è abituata a crescere nelle condizioni di salinità del Sud America", afferma Enrique Rebaza, agronomo senior di AQUA4D, un'azienda con sede in Svizzera, che si occupa di tecnologia per l'efficienza idrica e l’irrigazione di precisione. "Il nostro progetto in Cile è nato perché, nell'industria dell'avocado, ci sono operatori che si preoccupano di ottenere una migliore irrigazione per il loro raccolto".

In che cosa consiste esattamente questo progetto? Si tratta di un'iniziativa di due anni promossa da AQUA4D, dai coltivatori di avocado di diverse regioni cilene, dagli accademici dell’INACAP e dal Comitato Hass Avocado, che sperimentano gli effetti di questa tecnologia di precisione svizzera. "Volevamo presentare questa tecnologia ai coltivatori e mostrare loro che siamo in grado di essere efficienti con l'acqua disponibile", dice Rebaza.

Enrique Rebaza (sopra) dice che, negli ultimi 30 anni, si è ritenuto di dover irrigare di più con acqua salina perché bisognava lisciviare i sali in eccesso.

L'iniziativa non riguarda solo l’efficienza idrica, ma anche la gestione delle condizioni di salinità presenti in Cile. "Negli ultimi 30 anni, si riteneva di dover irrigare di più con acqua salata, perché bisognava lisciviare i sali in eccesso. Quindi, se usavi acqua con un alto contenuto di sale, dovevi aggiungere più acqua di quella che avrebbe aggiunto un coltivatore che aveva invece acqua e terreno di buona qualità", spiega Rebaza.

Al contrario, l’irrigazione di precisione di AQUA4D sfrutta al massimo l'acqua salina disponibile. "Questa tecnologia consente ai coltivatori di eliminare i sali dalle radici di avocado e risultare efficienti in termini di consumo idrico", continua Rebaza. Il processo mantiene i sali lontani dalla zona delle radici, previene la cristallizzazione degli stessi, mantenendo il terreno umido in profondità, necessario per la crescita degli avocado.

Il progetto cileno segue un'iniziativa del 2017 portata avanti da un grande produttore di avocado a Chincha, in Perù. Anche in quel caso avevano adottato l’irrigazione di precisione e monitorato gli effetti nell'anno successivo, con risultati molto interessanti: i sali che si erano accumulati nella zona delle radici degli alberi, venivano spinti più in basso nel terreno. Anche la qualità e i calibri dei frutti risultavano migliori, perché gli alberi erano riusciti a fiorire al massimo del loro potenziale.

Questi sono problemi comuni, nella coltivazione dell'avocado. Gli alberi prosperano in un terreno ben drenato, ma non va bene se c'è troppa acqua intorno alle radici. Sono anche sensibili alla salinità, sebbene vengano coltivati in zone aride, particolarmente soggette a problemi di salinizzazione.

Gli alberi di avocado prosperano in terreni ben drenati, mentre non va bene quando c'è troppa acqua intorno alle radici.

L'iniziativa ha dato risultati positivi. "Durante il processo di crescita degli avocado, sono stati in grado di ridurre il loro programma idrico del 25%", afferma Rebaza. "I coltivatori hanno utilizzato meno acqua e hanno ottenuto una migliore distribuzione all'interno del terreno, mantenendo l'umidità nelle aree in cui era necessaria".

Gli alberi hanno anche mostrato uno stress minore, misurato tramite dei sensori in remoto. "Gli scienziati dell'INACAP hanno verificato la qualità dei frutti attraverso un campionamento casuale e hanno verificato una migliore nutrizione negli alberi. I calibri medi dei frutti sono risultati più grandi negli alberi trattati con AQUA4D, perché hanno assorbito meglio l’acqua e nutrimenti", dice Rebaza.

Qual è la prossima fase? L'iniziativa continua e si è spostata in diverse regioni del Cile, tra cui Coquimbo e Valparaiso, dove grandi coltivatori con diverse condizioni di suolo stanno sperimentando la tecnologia AQUA4D®, con incoraggianti risultati iniziali. "Stiamo lavorando con i mirtilli in Perù e con gli agrumi come mandarini e limoni in Cile, rose e altro", dice Rebaza. "Questa tecnologia non è legata a nessuna coltura in particolare: è applicabile a qualsiasi coltivazione che abbia acqua limitata, in quantità e qualità".

Per maggiori informazioni:
AQUA4D
[email protected] 
www.aqua4d.com 

Data di pubblicazione: