Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Confronto tra produttori e mondo accademico sul tema del cambiamento climatico in agricoltura

"Innovazione e ricerca sono le parole che si ripetono più frequentemente nei piani operativi finanziati dall'Unione Europa, con una soglia di spesa minima, riferita alla ricerca, che oggi diventa del 5%". E' il commento di Giuseppe Di Silvestro, presidente dell'OP Rossa di Sicilia, a margine del convegno tenutosi a Caltagirone (CT) alcuni giorni fa sul tema: "Cambiamento climatico in agricoltura".

Giuseppe Di Silvestro

"E' stato un momento di confronto necessario e fondamentale tra produttori e mondo accademico - ha proseguito Di Silvestro - grazie al quale tracciare un nuovo modo di produrre, di adattare il nostro lavoro al cambiamento dell'ambiente e delle piante".

Al convegno infatti hanno partecipato quattro docenti del Dipartimento Agricoltura, Alimentazione Ambiente dell'Università di Catania. Gli interventi dei docenti Stefano La Malfa, Alessandra Gentile, Giancarlo Polizzi, Biagio Pecorino, hanno permesso di declinare il cambiamento climatico sotto vari aspetti: gli effetti biologici e le ricadute agronomiche, le possibili strategie di controllo nel breve e lungo periodo, le problematiche fitosanitarie; l'impatto sull'economia aziendale. Tutti aspetti dai quali non si può prescindere per affrontare la competitività dei mercati, in un'ottica di sistema.

Stefano La Malfa, Alessandra Gentile, Giuseppe DI Silvestro, Biagio Pecorino, Giancarlo Polizzi 

Erano presente, tra gli altri, il neo presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Catania, Enrico Catania e il presidente del Distretto degli Agrumi, Federica Argentati.

"Un incontro organizzato molto prima che la violenta alluvione di una decina di giorni fa si abbattesse sul territorio etneo e sulla Piana di Catania - ha evidenziato Di Silvestro - Un territorio che ha pagato un prezzo altissimo con la morte di due persone travolte dalla furia dell'acqua a Scordia e di una terza a Gravina di Catania, oltre ai danni subiti, strutturali e infrastrutturali, e quelli sulle produzioni stesse, e la cui portata è tutta ancora da quantificare".

"Eventi straordinari, certamente - ha sottolineato il presidente - sui quali, però, pesa come un macigno la responsabilità della politica che per quarant'anni ha lasciato in abbandono i territori, con la manutenzione mancata di fiumi, torrenti, colline, se non quando addirittura affidata alla privata iniziativa di qualche contadino che oggi ha abbandonato la terra per età o per mancata redditività".

Danni ambientali e nuovo approccio all'agricoltura del futuro sono due aspetti del cambiamento climatico da tenere ben distinti, dunque.

"Sul primo aspetto, rinnovo l'appello alla Regione di costituire una cabina di regia inserendo meno politica e più competenza tecnica e ricerca; sul secondo - ha spiegato l'esperto - l'invito è rivolto agli imprenditori perché prendano atto che il mondo agricolo, e agrumicolo in particolare, sono cambiati ed è necessario adottare nuovi strumenti".

"L'OP Rossa di Sicilia conta circa 330 produttori, tra soci singoli e soci aderenti alle 11 cooperative. Oggi bisogna fare sistema, superando l'atavico individualismo siciliano - ha avvertito Di Silvestro, che non ha perso l'occasione per sottolineare le difficoltà di un settore, tutte legate ai problemi della produzione di stare al passo con i mercati esteri".

"Il mondo degli agrumi non è in crisi - ha dichiarato il presidente - l'Istat conferma che il consumo medio di agrumi da parte delle famiglie è costante durante tutto l'anno, e lo è almeno da 10 anni. Il problema, quindi, non sta nella domanda, ma nell'offerta: quando mancano le arance siciliane, vengono acquistate quelle estere. Deve cambiare l'approccio alla produzione".

Non è mancato neppure un passaggio polemico all'ultima PAC, che ha tagliato fondi cospicui al PSR. "Se l'Unione Europea crede ancora che il Sud possa seguire un percorso di ripresa e crescita, allo stesso modo non sembra pensarla evidentemente la politica nazionale, perché la bocciatura dei progetti presentati dalla regione Siciliana è la conferma di come l'inefficienza e l'incompetenza siano alla base dei nostri mali, non imputabili ad altro o ad altri. E' inaccettabile. Musumeci non ha forse dichiarato di mandare i responsabili a casa? Bene, lo faccia. Glielo chiediamo anche noi", ha concluso il presidente.