Dall'inizio del lockdown per il Covid-19, il settore agricolo è stato uno dei pochi elementi positivi, per il Sudafrica, registrando un tasso di crescita reale del 13,1%, mentre l'economia del Paese si è contratta del 6,4% nel 2020.
Lo scorso anno, l'industria degli agrumi ha avuto una stagione eccellente, con una produzione record e un'elevata domanda nei mercati chiave, nonostante una serie di difficoltà logistiche. Il boom dovrebbe continuare. Si prevede che, entro i prossimi cinque anni, i produttori di agrumi del Sudafrica esporteranno ogni anno 200 milioni di cartoni di frutta nei mercati chiave di tutto il mondo, con un aumento di 54 milioni di cartoni rispetto al totale del 2020.
Le previsioni per soft citrus, limoni e Valencia mostrano un ulteriore flusso di 6,8 miliardi di Rand (valuta locale, NdR) di entrate estere nel Paese e la creazione di poco più di 22.000 posti di lavoro, estremamente necessari nei prossimi tre anni, che sosterranno molte altre migliaia di sudafricani.
Fondamentale per questa crescita è l'acquisizione, il mantenimento e l'ottimizzazione di mercati chiave nei prossimi anni, e uno di questi è l'Ue. Circa il 44% degli agrumi importati dall'Ue proviene infatti dal Sudafrica, con i coltivatori locali che hanno inviato nella regione oltre 64,5 milioni di cartoni di agrumi nel 2020, con un aumento del 24,8% rispetto all'anno precedente.
Tuttavia, l'Ue ha il potenziale per importare ulteriori 80.000 tonnellate di limoni e soft citrus entro il 2024, generando 1 miliardo di Rand in entrate extra dalle esportazioni e creando 4.000 nuovi posti di lavoro. Tuttavia, l'espansione in questo mercato chiave è minacciata dalle misure protezionistiche sulle importazioni, imposte ai coltivatori locali sudafricani, riguardanti la prevenzione della fitopatia nota come macchia nera degli agrumi (CBS-Citrus Black Spot).
Fonte: businesslive.co.za