Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa) è il patogeno (batterio) più dannoso per le specie di Actinidia a livello planetario quale agente causale del cancro batterico e responsabile di gravi danni e perdite per le produzioni dei frutti di kiwi. Le strategie di controllo attualmente impiegate nei confronti di questo patogeno sono essenzialmente di tipo chimico.
La progressiva diffusione di questa batteriosi dal 2008 ad oggi in tutte le aree del mondo dove si coltivano piante di Actinidia spp. inquadra la problematica come una pandemia in ambito vegetale, con la quale si deve convivere, limitando i derivanti impatti negativi.
Uno studio durato 3 anni ha certificato come sia possibile contenere e contrastare significativamente l'incidenza dei danni causati da Psa in frutteti di Actinidia chinensis e di A. deliciosa mediante l'impiego di preparati microbiologici impiegabili sia in regime di coltivazione convenzionale sia biologica.
Attacco di Psa su boccioli fiorali e foglie
Lo studio è stato pubblicato in questi giorni sulla rivista scientifica internazionale Phytopathologia Mediterranea ("Bacillus-based products for management of kiwifruit bacterial canker" - Autori: Enrico Biondi, Lorenzo Gallipoli, Angelo Mazzaglia, Set Perez Fuentealba, Nemanja Kuzmanović, Assunta Bertaccini, Giorgio M. Balestra - 60(2): 215-228. doi: 10.36253/phyto-12184).
Avvizzimento generalizzato da Psa in piena vegetazione
La ricerca si è concentrata in merito alle capacità antimicrobiche di 2 preparati microbiologici (Amilo-X®, a base di Bacillus amyloliquefaciens subsp. plantarum ceppo D747, comparato a Serenade Max® caratterizzato dal ceppo QST713 di B. subtilis). Lo studio studio è stato caratterizzato da esperimenti in vitro (laboratorio) in planta (celle climatiche termo-condizionate) ed in vivo (pieno campo).
Entrambe le popolazioni di Bacillus, in vitro, hanno dimostrato di inibire le differenti biovar di Psa (Amilo-X®, è in grado di inibire anche la moltiplicazione di P. virifilava e di P. s. pv. syringae, noti rispettivamente come agenti causali della maculatura batterica e della necrosi fiorale, su piante di Actinidia spp.) ed inoltre non risultano antibiotico-resistenti. Nelle sperimentazioni in planta, i 2 antagonisti naturali hanno dimostrato di essere in grado di sopravvivere e di colonizzare i fiori di Actinidia spp. particolarmente recettivi alla colonizzazione da parte di Psa, e quindi con notevoli ripercussioni negative in merito all'impiego di polline Psa-esente, sempre più rilevante in questa filiera.
A destra: granulo pollinico di actinidia colonizzato dal preparato microbiologico Amilo-X®
In particolare, sui fiori di A. deliciosa e di A. chinensis, il preparato microbiologico Amilo-X® è risultato particolarmente efficace, riducendo del 50% i danni da Psa su A. deliciosa e del 70% su A. chinensis.
Successivamente sono state sviluppate delle sperimentazioni in pieno campo per 2 anni consecutivi (in Emilia-Romagna e nel Lazio) in impianti di A. chinensis e di A. deliciosa naturalmente affetti da cancro batterico dell'actinidia, dove veniva stata valutata la capacità dei 2 preparati microbiologici nel contrastare e ridurre i danni da Psa.
Nelle sperimentazioni di pieno campo, rispetto alle piante di controllo non sottoposte ad alcun trattamento, la riduzione della gravità dalla batteriosi è stata mediamente del 40%; inoltre, è stato dimostrato come il preparato microbiologico a base di B. a. subsp. plantarum D747, una volta distribuito sulle porzioni aeree delle piante di actinidia (chinensis e deliciosa), riesce a sopravvivere sulle foglie fino a 4 settimane rappresentando una valida soluzione ecosostenibile, sia in convenzionale sia in biologico, per proteggere gli organi aerei delle piante di actinidia. da Psa.
Valore medio di unità formanti colonie (CFU/cm2) di Bacillus amyloliquefaciens subsp. plantarum ceppo D747 (principio attivo di Amylo-X®) su foglie di Actinidia deliciosa cv. Hayward, in Emilia Romagna (linea continua) e nel Lazio (linea tratteggiata) durante il 2017 (cerchi e triangoli grigio chiaro) ed il 2018 (quadrati neri e rombi). Le popolazioni medie dell'antagonista naturale di Psa sulle superfici fogliari (CFU/cm2) sono state monitorate per 4 settimane. Le barre indicano le deviazioni standard (P ≤ 0,05) per ogni punto temporale.
La presente strategia di contenimento di Psa rappresenta un tassello significativo la quale, insieme ad opportune pratiche agronomico-colturali e scelte varietali, è volta a supportare ed a sostenere, con un approccio ecosostenibile, una importante filiera del comparto frutticolo nazionale.
Per maggiori informazioni:
Prof. Giorgio M. Balestra
Dipartimento di Scienze per l'Agricoltura e le Foreste (DAFNE)
Università degli Studi della Tuscia
Via S. Camillo de Lellis
01100 Viterbo
Email: [email protected]