La realtà è che molti dei consumatori di oggi hanno aumentato la frequenza e la quantità dei loro acquisti, e ci sono anche forti indicazioni che le nuove abitudini alimentari stiano attirando nuovi consumatori di mirtilli. In questo contesto, secondo l'Organizzazione internazionale del mirtillo (IBO) riunitasi di recente in Perù, emergono alcune questioni.
Riusciremo a tenerci questi nuovi consumatori? Possiamo crescere da questa nuova base ed espanderci? Possiamo aumentare la quota di consumo pro capite? Cosa serve per farlo?
Chiaramente non c'è una risposta univoca a tutte queste domande. Sarà il tempo a darle. La verità è che la maggior parte degli specialisti o degli esperti sottolinea che l’uniformità a livello di prodotto, confezione, prezzo al dettaglio, nel portare avanti messaggi salutistici e nel costante miglioramento della qualità, sarà fondamentale per ottenere il risultato sperato.
Migliorare la qualità e l’uniformità del prodotto è quello che garantisce un futuro, perché quando il settore offre una qualità costante, i consumatori rispondono. Invece, la frutta che non piace ai consumatori dovrà trovare altri canali o essere gradualmente eliminata. Questo dovrebbe essere l’approccio di tutti, secondo il documento della IBO.
"Una dose giornaliera di blu" è la parola d'ordine, perché è sempre più evidente che il consumo giornaliero di mirtilli, a un livello prestabilito di 128 grammi (circa 1 tazza), ha molteplici benefici per la salute umana e, sulla base di questo parametro e nel rispetto della normativa sulla proprietà salutistiche, bisognerebbe promuovere con più forza la "dose giornaliera".
E' un'opportunità da cogliere e sviluppare un messaggio di marketing più creativo, attentamente esaminato, rappresenta un’importante opportunità.
Da dove verrà la crescita futura del consumo del frutto?
Mentre la quota e la distribuzione della crescita futura del consumo di mirtilli rimangono domande senza risposta, c'è un chiaro consenso sul fatto che c'è una lunga strada da percorrere, con ampio margine per un maggiore consumo di mirtilli e per attirare nuovi consumatori.
Dov’è il futuro? Nella fornitura?
Negli ultimi anni, c'è stata una crescita significativa dei volumi, specialmente in primavera e autunno, e proviene da un gruppo selezionato di Paesi e regioni (Perù, Messico, Marocco, Pacifico nord-occidentale, aree selezionate dell'Europa orientale, alcune regioni della Cina, per citarne alcuni).
Inoltre, le regioni che sono cresciute più velocemente lo hanno fatto grazie a una serie di vantaggi comparativi e, fatta eccezione per alcuni ostacoli geopolitici (in alcuni di questi Paesi), non si prevede un calo della produzione.
Detto questo, alcuni di loro vedranno una crescita ridotta, mentre altri continueranno a ritmo sostenuto. Nel frattempo, si intravedono delle opportunità per altre nazioni e aree per conquistare delle quote, come il Sudafrica, regioni specifiche nel nord-ovest del Pacifico, il Cile, parti del Mar Nero e regioni della Cina sudoccidentale.
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