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Dal convegno organizzato al Biosolutions International Congress

Cimice asiatica: la via biologica è lunga quanto efficace

Non vi sono soluzioni nel breve periodo per affrontare la cimice asiatica: occorre investire in ricerca e adottare un insieme di strategie. E' una parte di quanto emerso a Macfrut durante il convegno sulla cimice asiatica, organizzata da Agri2000 nell'ambito del Biosolutions International Congress. 

Renzo Bucchi, responsabile scientifico Agri 2000 ha esordito: "Stiamo lavorando a un progetto promosso all'interno del Psr 2014-2020, il cui scopo è quello di fornire prodotti e soluzioni tecniche. Per quanto riguarda i prodotti biologici, la Beauveria Bassiana ha portato in laboratorio alla mortalità degli individui trattati, con valori che vanno dal 90 al 100 per cento. Molto interessante è stato anche l'impiego delle polveri che derivano dalle rocce, anche se è difficile reperire gli polverizzatori. Oggi stiamo sperimentando l'utilizzo e messa a punto di una struttura, l'Augmentorium, che permette di attrarre ed allevare le cimici al suo interno, consentendo ai soli parassitoidi di entrare e uscire attraverso una rete con una maglia adeguata. L'Augmentorium potrebbe diventare uno strumento chiave, capace di confinare la cimice asiatica e favorire la moltiplicazione e stabilizzazione dei suoi parassitoidi".

Luca Casoli, direttore Consorzio Fitosanitario di Modena e Reggio-Emilia, riguardo agli antagonisti ha affermato che "abbiamo già riscontrato una parassitizzazione generale superiore al 38% derivante dal complesso dei parassitoidi, e un 8,1% di ovature di Vespa Samurai. Un segnale importante dal punto di vista della coesistenza tra parassitoidi e Vespa Samurai".

Non sono mancati i contributi relativi alla ricerca. In particolare è stato Gabriele Rondoni, dell'Università di Perugia, a fare il punto sulle sperimentazioni in atto. "Abbiamo riscontrato che le piante rispondono all'ovideposizione di cimice asiatica mediante l'induzione di sinomoni. La fava manifesta una difesa diretta alla cimice asiatica, e meccanismi simili li stiamo riscontrando anche sul pomodoro. Il potenziamento delle difese della pianta può perciò rappresentare un'ulteriore strategia di controllo sostenibile".

La parola, poi, è passata a Pietro Castaldini della direzione tecnica cooperativa Patfrut. "Il problema della cimice asiatica non è assolutamente superato: rimane una grossa emergenza. Nel 2021 abbiamo visto danni molto precoci, un raccolto delle varierà estive con situazioni veramente drammatiche soprattutto nelle pere. Siamo partiti con le difese chimiche ma, effetti collaterali a parte, non sono comunque sufficienti. Con le reti monofila anti insetto i risultati sono leggermente superiori, da utilizzare però insieme alle sostanze chimiche nei momenti di massima migrazione del parassita. Ci siamo dati da fare con strategie alternative e abbiamo notato che, con semplici trappole innestate con il feromone, con sotto un contenitore pieno di acqua saponata, le catture sono molto importanti, più alte rispetto a tutte le altre trappole. Ma non basta: la pericoltura oggi è in grande difficoltà".