Quest'anno al sud Italia è stata effettuata una programmazione colturale per la campagna degli ortaggi invernali diversa dalla precedente.
"I quantitativi di piante da trapiantare, richieste dagli agricoltori, sono diminuiti di circa il 20% rispetto alla scorsa annata - spiega Angelo Pirolo, un vivaista di Acerra (Napoli) - I motivi di questo calo sono molteplici: un'errata o assente programmazione della campagna ortiva invernale, a causa del ritardo della raccolta delle patate, nella fattispecie nell'agro acerrano, che è stata disastrosa in termini economici, e che ha comportato meno risorse da investire nelle altre campagne. O semplicemente la sfiducia nei mercati visto l'andamento dello scorso anno".
"Un altro fattore che ha inciso su questa programmazione è la necessità di irrigare sempre più gli appezzamenti, in conseguenza ai cambiamenti climatici, che hanno reso quest'estate torrida quanto mai. Infatti, nonostante siano state effettuate programmazioni colturali che includessero i cavoli precoci, la difficoltà nel reperire acqua in alcuni areali ha comportato che i trapianti si riducessero, per cui le produzioni di cavoli precoci sono in calo. Inoltre, a causa delle eccessive temperature di agosto, che hanno reso difficili le operazioni di semina in vivaio, sono slittati i programmi, comportando un ritardo nei trapianti", continua Pirolo.
In generale si è tornati pressappoco ai numeri della campagna del 2019. Quest'anno l'apparente diminuzione è dovuta all'assenza dei cosiddetti battitori liberi.
"Sono diminuite le superfici coltivate a finocchio e, di conseguenza, anche i quantitativi ordinati - dice Cosimo Lepore - La difficoltà a irrigare in alcune zone, insieme all'andamento di mercato instabile da due anni a questa parte, e considerato che l'80% di questa referenza è soggetta a un consumo interno, ne hanno comportato la contrazione dei trapianti".
"Per i cavolfiori non mancano nelle programmazioni colturali le varie classi di precocità, poiché la riduzione interesserà un po' tutte le epoche di raccolta. Tant'è vero che in Puglia e Campania le superfici coltivate a cavolo stanno diminuendo, mentre pare che un lieve aumento si registri in Basilicata. Inoltre i trapianti di broccoli in Puglia stentano a partire".
"In generale - conclude Lepore - i trapianti sono in dirittura d'arrivo al sud. E' stata effettuata una programmazione colturale razionale per cui difficilmente si verificheranno picchi di sovrapproduzione, anche se da soli i programmi non bastano per fare previsioni. Bisogna considerare sempre l'andamento climatico".