Quantità di kiwi verde italiano in ulteriore diminuzione, mentre in Europa i volumi sembrano essere più stabili. Con l'approssimarsi della stagione autunnale, si cominciano a fare previsioni. Ancora non ci sono dati ufficiali, ma già si scoprono alcune tendenze.
"In Italia, la produzione di kiwi verde è in ulteriore diminuzione - riferisce a FreshPlaza un importante operatore del nord d'Italia - e presumibilmente potrebbe esserci un calo del 10% rispetto al 2020, che già era stato molto avaro. Quest'anno, le zone di Piemonte, Veneto e Friuli registrano gravissime perdite a causa, per lo più, delle gelate primaverili. In Romagna, invece, la diminuzione pare essere più contenuta, mentre nel Lazio è la morìa a destare preoccupazione".
Cinque anni fa, si raggiunse in Italia la produzione record di 600mila tonnellate di kiwi, mentre nel 2021 forse ci si attesterà sulle 250mila ton, con una perdita secca del 60%. "Ma nel resto dell'emisfero nord - prosegue l'operatore - le rese appaiono ben diverse. La Grecia continua la sua corsa e la sua produzione sembra essere in aumento. Un'altra nazione troppo trascurata, anche perché non è facile capire che cosa vi accade, è l'Iran. Chi c'è stato, parla di impianti importanti e per nulla antiquati, con produzioni in aumento".
Sul fronte del kiwi giallo, le quantità in Italia sembrano essere in crescita, per via dell'entrata in produzione di nuovi impianti. "Le rese, per il kiwi giallo, sono costanti, in quanto tutti gli impianti sono realizzati con reti di protezione e antibrina. Si parla di circa 80mila tonnellate di produzione, in Italia".
"L'aspetto più triste - conclude l'esperto - è che fino a qualche anno fa l'Italia era leader, nella produzione di kiwi, detenendone il 90% del totale dell'emisfero settentrionale. Non abbiamo saputo sfruttare questo vantaggio e oggi ci ritroviamo in mano solo il 40%".