"Temperature elevate e siccità prolungata sono solo alcuni aspetti di questa particolare campagna del pomodoro da industria. Facciamo i conti con problemi legati alla carenza dei trasporti, con i costi maggiorati delle materie prime e, sul piano della produzione, con la maturazione in contemporanea di grossi quantitativi di pomodoro coltivati nel casertano (Campania)". Così Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare giunta alla terza generazione di imprenditori.
Nel casertano, infatti, a causa delle gelate della prima settimana di aprile - che hanno distrutto le piccole piantine - sono stati riprogrammati i trapianti proprio nello stesso periodo in cui venivano effettuati in Puglia. L'industria sta mostrando grande spirito di coesione con la parte agricola; pertanto per evitare che molto prodotto rimanga sui campi, ha potenziando le linee di lavorazione.
Filippo Torrente fondatore dell'omonima azienda famigliare.
La Torrente è una delle più grandi industrie conserviere del sud Italia, il cui marchio identifica un'ampia gamma di trasformati di pomodoro 100% italiano, proveniente da areali del sud Italia.
Sono circa 80 le referenze di pomodoro proposte in varie lavorazioni e formati, tra pomodorini interi, pelati, passata e a filetti e una linea premium dedicata a specializzati di alta gamma. Tali referenze sono ottenute attraverso la trasformazione di circa 60mila tonnellate di pomodoro di oltre 10 varietà, tra cui il rosso lungo e tondo, i pomodorini gialli, San Marzano dell'agro sarnese nocerino, Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, il corbarino, i pomodorini di collina.
"Sul piano della produzione, abbiamo perlomeno un 15% in più di prodotto di qualità ottima per le maggiori rese e superfici investite. Se il tempo ci assiste, con temperature accettabili possiamo raccogliere pomodoro fino al 30 settembre inoltrato, in modo da poter contare - a differenza della scorsa campagna - su riserve di magazzino sufficienti, che ci consentiranno di arrivare alla prossima campagna 2022 con la produzione precedente. Attualmente, nonostante il surplus di materia prima, si confermano i prezzi della precedente campagna: 105 euro/ton per il tondo e 115 euro/ton per il lungo. Per il pomodorino, invece, è stata stabilita una quotazione pari a 190 euro/ton, mentre per il pomodoro biologico è prevista una maggiorazione del 40% rispetto al convenzionale".
"Tra le criticità di questa controversa campagna commerciale: la difficoltà a reperire manodopera stagionale specializzata e non... e stiamo parlando di assunzioni con regolare contratto e paga sindacale. Sono aumentati pertanto anche i costi del personale e quelli del trasporto, a causa della carenza dei conducenti di mezzi pesanti lunga la catena logistica. Il trasporto è una delle principali preoccupazioni, poiché c'è una grave carenza di autisti, con il paradosso che abbiamo parecchi volumi di pomodoro e poca disponibilità a trasportarlo dai campi all'industria. Ci salviamo perché abbiamo rapporti commerciali fidelizzati negli anni, che anche nel cambio generazionale sono rimasti a contatto con la nostra azienda. La programmazione nel lungo periodo e le riserve di magazzino di cui disponiamo ci hanno per fortuna evitato la difficoltà a reperire lattine e capsule per il pack del pomodoro. Ciò a causa della carenza della banda stagnata e dell'acciaio sui mercati internazionali".
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