Buone notizie per l'economia italiana dall'Istat: nel secondo trimestre del 2021 il Pil nazionale ha registrato un balzo del +2,7% rispetto al trimestre precedente (+17,3% rispetto allo stesso periodo del 2020). Meglio di noi soltanto il Regno Unito. Una crescita determinata per buona parte dai consumi delle famiglie italiane, e malgrado le problematiche per la scarsità e i rincari delle materie prime, c'è stato comunque un forte recupero delle attività produttive, grazie al graduale allentamento delle restrizioni anti-Covid19.
A trainare la crescita è anche il settore agroalimentare, comparto che ha mostrato professionalità e coesione, in particolar modo durante i mesi più bui dell'emergenza sanitaria. Le esportazioni italiane sono in aumento (+23,1%), ma anche il consumo interno di frutta e verdura ha visto negli ultimi mesi un aumento delle richieste, complici soprattutto le riaperture del canale Horeca e l'arrivo della stagione estiva.
In una nota di Coldiretti si legge che, se tale tendenza positiva si protrarrà per tutto il resto del 2021, le esportazioni agroalimentari creeranno un valore annuale stimato in 50 miliardi di euro. "L'Italia - ricorda il presidente Prandini - è il primo produttore europeo di molte referenze ortofrutticole tipiche della dieta mediterranea, come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi, ma anche mele, pere, uva da tavola, kiwi e ciliegie. Con il Covid-19 il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore pari al 25% del Pil (una filiera che vale 538 milioni di euro e che da lavoro a 4 milioni di lavoratori)".