Mancano ancora alcuni mesi alla stagione egiziana del mango, ma l'annata è stata già accompagnata da sfide significative. Il clima ha causato un calo della produzione del 30%, quest'anno, mentre il caldo potrebbe essere una minaccia anche per altri prodotti egiziani. La domanda è stata forte, ma il raccolto inferiore ha causato un aumento dei prezzi.
Secondo Indji El-Shahawy, export manager dell’azienda d’esportazione di prodotti egiziani Green Tiba, la stagione è iniziata leggermente in ritardo rispetto al solito: "La stagione egiziana del mango di solito inizia alla fine di giugno e dura fino a novembre. Ma quest'anno è iniziata con un po’ di ritardo, a luglio. La fertilità del suolo egiziano, così come l'umidità durante l'estate, è ciò che rende perfetto l'ambiente per la coltivazione dei manghi. La regione del Delta del Nilo, soprattutto Ismailia, è la principale area di produzione egiziana del mango. La Green Tiba fornisce più di 15 varietà di succoso mango egiziano prodotto su suolo locale, con sapori e consistenze diverse".
Le condizioni meteo avverse hanno portato a un raccolto significativamente inferiore rispetto a quello dello scorso anno, spiega El-Shahawy. Questo potrebbe minacciare anche altri prodotti ortofrutticoli egiziani. "L'area di coltivazione del mango egiziano dovrebbe aumentare costantemente. Tuttavia, quest'anno le temperature variabili hanno portato a una diminuzione del raccolto di mango di circa il 30%. Il caldo non sta mettendo in pericolo solo i manghi egiziani, ma anche banane, pomodori e persino le palme. La riduzione del raccolto ha comportato anche un aumento dei prezzi nel corso della stagione".
Nonostante tutto ciò, la Green Tiba ha avuto una stagione solida: "Quest'anno, la stagione del mango egiziano è stata accompagnata da una serie di ostacoli, ma abbiamo riscontrato una forte domanda, soprattutto per i nostri manghi. Abbiamo cercato di soddisfare il più possibile le richieste dei nostri clienti, il che significa che molti frutti sono stati spediti in Europa, Russia e nei Paesi del Golfo", conclude El-Shahawy.
Per maggiori informazioni:
Indji El-Shahawy
Green Tiba
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www.greentiba.com