Prosegue spedita la campagna drupacee dell'O.P. Asso Fruit Italia. Per avere un quadro più preciso abbiamo chiesto dettagli a Giuditta Signorella, agronomo e responsabile dell'ufficio tecnico della suddetta organizzazione con sede a Scanzano Jonico, in Basilicata.
"Se per le albicocche la stagione si è chiusa ormai da tempo, per pesche, susine e percoche c'è ancora tanto da fare. Siamo in fase di raccolta con le pesche Plane Gold, Sweet Dream; Red Call e Red Star, per poi procedere con le varietà Ufo, la nettarina Sweet Lady e la percoca Babygold 9", spiega Signorella.
"A breve inizieremo anche la raccolta delle susine TC Sun, con le quali andremo avanti con la commercializzazione fino a fine anno. Le vendite non mancano, ma quello che notiamo, nonostante le rese più basse di quest'anno, è la ridotta richiesta rispetto alla scorsa stagione. In questi mesi di vendite, molti nostri soci hanno avuto difficoltà a coprire le spese dovute a manodopera e imballaggio, anche perché le quotazioni sono state leggermente più basse rispetto alla scorsa campagna".
Giuditta Signorella
Freshplaza (FP): Il cambiamento climatico ha influenzato la stagione 2021?
Giuditta Signorella (GS): L'andamento climatico, caratterizzato da eccessi, ha giocato un ruolo determinante per la nostra campagna drupacee. Il gelo di aprile-maggio, infatti, ha provocato una flessione delle produzioni che ormai si è attestata, mediamente per la nostra OP, al 30%, ma ci sono state aziende associate che hanno avuto una perdita fino al 100% della produzione di albicocche. Il caldo eccessivo e continuativo dell'estate ancora in corso ha fatto la restante parte sull'aspetto qualitativo, soprattutto per le albicocche delle varietà rosse che non hanno raggiunto la colorazione e il sapore ideale e tipico. Anche per le pesche delle varietà già raccolte ci si è attestati su un livello di qualità medio, senza imperfezioni della buccia, ma con qualche difetto che ha riguardato il nocciolo, conseguenza delle gelate primaverili. Migliore sembra, invece, essere la qualità delle percoche e delle prossime susine.
FP: Quale tipologia/varietà è la più importante nella regione e qual è la più perdente?
GS: Per riuscire a dare una risposta realistica, dovremmo rilevare degli andamenti costanti per più anni su determinate varietà. Nella nostra regione, per le drupacee, a nostro avviso, ancora non si è verificata tale costante, probabilmente anche a causa degli andamenti climatici e delle varietà che originariamente non sono nate né sono state selezionate in modo specifico per i nostri areali.
FP: Nel caso si intenda rimuovere i vecchi alberi, sarebbero sostituiti con quale altra pianta?
GS: Il territorio si sta muovendo nella direzione della riduzione dei costi e i produttori, quando scelgono di espiantare drupacee, programmano spesso una coltura a minore necessità di input, lavorazioni, trattamenti, manodopera. Nella maggior parte dei casi, sono agrumi e kiwi.
FP: La carenza di lavoratori stagionali è una problematica che si fa sentire?
GS: Davanti una generale carenza di manodopera rispetto agli anni scorsi, possiamo fare una distinzione in base alla grandezza e struttura aziendale. La difficoltà si è sentita maggiormente nelle aziende più grandi, mentre quelle più piccole, che beneficiano in buona parte di manodopera familiare, ne hanno risentito meno. In ogni caso, rimane difficile per tutti trovare il giusto numero di lavoratori da impiegare per la raccolta.
FP: Cosa manca perché i prezzi alla produzione siano un po' più remunerativi?
GS: Manca una programmazione che parta dal territorio, con la scelta di selezioni varietali adatte alle nostre mutate condizioni pedoclimatiche e che permetta, al contempo, il raggiungimento di standard qualitativi elevati. La qualità è sicuramente una costante che ripaga, ma deve essere sempre accompagnata da un'oculata gestione della produzione, specializzata, senza sprechi, e con un particolare occhio di riguardo alla valorizzazione del territorio.
Per maggiori informazioni:
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