"Si protrarrà oltre agosto la campagna del pomodoro da industria sebbene con non poche difficoltà. I quantitativi ci sono e, in controtendenza rispetto agli anni precedenti, anche i prezzi dei trasformati sono in ascesa trainati dall'aumento senza precedenti delle materie prime packaging difficili da trovare". Così racconta a FreshPlaza Enzo Perano, amministratore delegato dell'azienda campana Perano Enrico & Figli.
Con la ripresa del commercio intercontinentale dopo la fase critica della pandemia, ne hanno risentito soprattutto le filiere dell'acciaio e della banda stagnata. Nello specifico, è andata in tilt la produzione delle lattine e delle capsule per il packaging alimentare, i cui prezzi sono saliti vertiginosamente in considerazione di una domanda altissima, a fronte di carenza di scorte di magazzino.
La Perano Enrico & Figli trasforma e commercializza dagli anni sessanta un'ampia varietà di pomodori a marchio Galletto, con volumi complessivi che si attestano intorno alle 90.000 tonnellate, con materia prima derivante da pomodoro sia tondo che lungo. L'azienda - giunta oggi alla terza generazione di imprenditori - è presente nella grande distribuzione organizzata italiana ed estera sia a marchio proprio (Galletto) sia a private label. Sono circa 15 le referenze di pomodoro lavorate, tra pomodorini interi, pelati, passati e a pezzi, disponibili in vari formati, a seconda dei canali commerciali di riferimento.
"Stiamo puntando a selezionare in modo maniacale le partite di pomodoro appena raccolte - che di fatto risentono molto del clima estremo degli ultimi tre mesi - le cui bacche sono stremate dall'estrema siccità. In assoluto si tratta di una campagna caratterizzata da un'elevata qualità dei frutti; tuttavia, in alcuni areali della Capitanata (Puglia) lo stress termico e idrico ha portato a una rapidissima maturazione dei pomodori che, sebbene belli a vedersi esternamente, spesso al loro interno non sono perfettamente maturi, come richiede soprattutto la delicata lavorazione del pomodoro pelato".
Di fatto tornano al pettine tutte le criticità degli eventi climatici avversi, che nell'area garganica della Puglia, in provincia di Foggia, hanno martoriato le giovani piantine appena trapiantate sin dalle gelate di aprile, fino alle alluvioni dello scorso 18 e 19 luglio, cui si è aggiunta la siccità degli ultimi mesi. (Vedi articolo correlato).
Perano Enrico & Figli è dotata di un ampio stabilimento e di linee di lavorazione di ultima generazione, oltre che di selezionatrici computerizzate (fornite da Raytec Vision), al fine di controllare nel dettaglio la morfologia di ciascun pomodoro, selezionando così il prodotto sano, e scartando quello imperfetto o non maturo, in modo da ottenere un prodotto finale all'altezza delle aspettative.
"Siamo al massimo della capacità produttiva, con impianti che abbiamo messo in linea proprio a maggio scorso, in previsione di un surplus di pomodoro da trasformare che - come accaduto durante la campagna scorsa - è giunto a maturazione simultaneamente. Inoltre facciamo i conti - conclude Vincenzo Perano - anche con problemi conseguenti la pandemia e non solo: dalla carenza di materie prime per il packaging, alla difficoltà a reperire manodopera specializzata e non. Anche la logistica è in affanno, con un numero insufficiente di tir per il trasporto del pomodoro dalle campagne all'industria e comunque con vettori sottodimensionati rispetto alla richiesta".
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