Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Angurie al macero e mercato al palo

Angurie lasciate marcire sui campi o trinciate sul terreno per liberare fin da subito le superfici e destinarle ad altro. E' accaduto pochi giorni fa negli areali ionici della Basilicata e della Puglia, a causa delle temperature roventi registratesi nelle prime due settimane di agosto, ma anche per la significativa flessione delle quotazioni commerciali, con prezzi al produttore ridotti in alcuni casi fino a 0,04 €/kg.

"Le angurie possono farti ridere, ma ti fanno anche piangere, e questo è il momento delle lacrime", così ci spiega un agricoltore di Bernalda (Matera) con oltre 20 ettari dedicati, aggiungendo: "Abbiamo cercato di raccogliere quanto più prodotto possibile. Tuttavia, buona parte della produzione è andata perduta. L'apparato fogliare non è riuscito a ombreggiare del tutto i frutti: molte angurie si sono ingiallite e scottate, altre sono scoppiate per il forte caldo".

Angurie al macero - Bernalda (Matera)

"Nonostante la scalarità dei trapianti, le coltivazioni si sono accavallate, creando così un surplus produttivo. Nei giorni scorsi, ho preferito abbandonare completamente alcune partite, poiché quest'ultime non erano più idonee per la commercializzazione. Non ci sono distinzioni di varietà. A finire al macero sono sia le angurie con semi sia quelle senza semi".

Angurie al macero nel tarantino (Castellaneta). Video pubblicato sulla pagina Facebook di CIA-Confederazione italiana Agricoltori - Sez. Puglia.

"Da oltre 20 giorni, le richieste dal nord Italia e dall'Europa non sembrano poi così vivaci. Non si nota, infatti, un grande interesse per le angurie. Dopo un mese di luglio strepitoso sul lato delle vendite, con i primi giorni di agosto le richieste hanno incominciato a diminuire e, di conseguenza, anche le quotazioni al produttore, mentre sui bancali dei supermercati le angurie sfiorano l'euro al chilo. Al momento, per la classica anguria con semi (varietà Melania) abbiamo dei prezzi che non superano 0,12 €/kg; quotazioni totalmente differenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (0,30-0,35 €/kg)".