Lo scorso 12 luglio, le attività al porto di Durban e nei magazzini refrigerati collegati sono stati gravemente colpiti dalle sommosse civili scoppiate nel KwaZulu-Natal (Sudafrica), a causa dell'arresto dell'ex presidente Jacob Zuma.
Nel KwaZulu-Natal e nel Gauteng è stato dispiegato l'esercito. I sudafricani stanno postando video di centri commerciali in fiamme, saccheggiatori che con carrelli elevatori rubano mobili e TV a schermo piatto, pneumatici e batterie rubate dalle auto nelle concessionarie di automobili.
Un nuovissimo centro commerciale fuori Pietermaritzburg, KwaZulu-Natal
Decine di camion sono stati incendiati, compresi camion refrigerati che trasportavano agrumi, e sono stati chiusi dei tratti della N3, l'autostrada principale che collega Durban con Limpopo e Mpumalanga. L'organizzazione industriale AgriSA stima il valore degli agrumi trasportati settimanalmente al porto di Durban a circa 592 milioni di rand (quasi 35 milioni di euro).
Gli autisti se ne sono andati, nella speranza che la situazione si risolva. Un agrumicoltore di Limpopo dice a FreshPlaza: "L'intero porto è stato bloccato. Nessuno sta caricando, i camion sono fermi ai depositi e gli autotrasportatori temono per le loro stesse vite".
Un altro dice: "Stiamo seguendo attentamente la situazione, ma è altamente probabile che dovremo sospendere il confezionamento".
La Maersk South Africa dichiara: "I disordini registrati sulla N3 hanno avuto un impatto indiretto sulle nostre attività. Come precauzione sulla sicurezza dei nostri dipendenti, abbiamo scelto di fermare per oggi (si legga 12 luglio 2021, ndt) a Durban le nostre attività di autotrasporto e quelle collegate alle celle refrigerate e ai depositi. Per quanto riguarda i programmi di navigazione oltreoceano, attualmente non hanno subito alcun impatto perché il porto è ancora operativo. Tuttavia, continuiamo a valutare la situazione in modo da poter riprendere le operazioni non appena saranno sicure".
La polizia è impegnata a contenere le sommosse. In alcuni quartieri del KwaZulu-Natal, come Amanzimtoti e Verulam, i residenti armati hanno iniziato a sparare sulla folla che si avvicinava.
Al momento i disordini sembrano interessare il centro e la zona est del Paese, e non il Capo Occidentale e Orientale.
Saccheggiatori di un negozio di elettronica a Durban
Uno spedizioniere che lavora nel porto di Durban racconta di aver sentito degli spari. Sabotata la conduttura dell'acqua con l'obiettivo di interrompere l'approvvigionamento idrico, entro la fine della giornata di sommossa, in tutto il KwaZula-Natal.
Nel Gauteng sono scoppiate proteste ed episodi di violenza prima nel centro della città di Johannesburg, poi nell'East Rand e ora nel West Rand. Gli ultimi rapporti dicono che si sono diffuse a Mafikeng, nella provincia nord-occidentale. Oltre 200 persone sono state arrestate a KwaZulu-Natal e oltre 40 a Gauteng per saccheggio, incendio doloso e violenza pubblica che hanno causato la morte di almeno sei persone.
Il presidente Cyril Ramaphosa ha condannato il nazionalismo etnico, ma è stato criticato per non essere intervenuto con tempestività. Le proteste sarebbero la risposta alla detenzione dell'ex presidente Jacob Zuma. Alcuni membri dell'African National Congress nel KwaZulu-Natal suggeriscono che il rilascio di Zuma risolverebbe questa situazione critica.
Tweet della figlia di Jacob Zuma, che ha anche pubblicato un video che mostra colpi sparati contro un manifesto elettorale dell'ANC con il volto del presidente Cyril Ramaphosa. 'Amandla' è un classico grido di battaglia della lotta anti-apartheid, che significa potere al popolo.
Gli esperti di povertà e disuguaglianza sociale parlano dei problemi legati alla povertà e alla fame in Sudafrica, soprattutto dopo la pandemia, come spiegazione per il saccheggio diffuso e lo smarrimento della popolazione. "Non c'è un solo centro commerciale a Durban che non sia stato saccheggiato", dice uno spedizioniere, residente a Hillcrest. "Siamo molto preoccupati per quello che accadrà quando finiranno i saccheggi e non ci sarà più cibo disponibile".
Tweet della giornalista di Pietermaritzburg Nomsa Maseko
Esattamente un anno fa, alcuni confezionatori di agrumi del Limpopo avevano sospeso l'attività a causa di attacchi xenofobi ai camionisti.