Il mercato etnico-esotico appare al momento stabile. La frutta di stagione la fa da padrona e le importazioni, in generale, nei mesi estivi subiscono un ridimensionamento.
"Per quanto riguarda il mango, il prodotto in arrivo via mare mostra un andamento al ribasso - sostiene Giorgio Donnarumma, sales manager della milanese Nuovafrutta - Le quotazioni si orientano su 4,50-5,00 euro a collo. Ad incidere è la presenza di frutta di stagione, che inevitabilmente viene preferita in questo periodo. Riguardo al mango importato per via aerea, la stagione del Messico appare molto moderata e in calo. Sarà la crisi sanitaria che ci portiamo dietro ormai per il secondo anno consecutivo, ma i soldi cominciano a scarseggiare. La voglia di spendere per determinati frutti, pertanto, si smorza".
Il sales manager riporta che c'è stata la rinuncia ad arrivi diretti dal Messico, in quanto allo stesso costo è stato possibile trovare prodotto in giro per i mercati europei. Questo perché i quantitativi richiesti sono al momento ridotti. In generale, secondo Donnarumma, si vende il 40-50% di frutta in meno.
"Discorso diverso per il mango giallo Gota de Oro e Mingolo, importato per via aerea. Da Santo Domingo la qualità è stata buona. La stagione è terminata con risultati decisamente soddisfacenti e con un incremento dei consumi. Abbiamo registrato spedizioni medie di 20 bancali a settimana contro i 12-13 degli anni passati. Siamo riusciti a piazzare il prodotto in mercati dove non speravamo, come Rimini, Verona e Roma".
A fine agosto sarà la volta del mango Ataulfo brasiliano, della zona di Petrolina. Una campagna di sole tre-quattro settimane.
A seguito dell'impennata di giugno, anche i prezzi dei lime hanno subito un ulteriore adeguamento. "Dopo mesi di quotazioni bassissime, da giugno a una settimana fa il mercato ha conseguito buoni risultati. Ora è di nuovo in flessione. Per problemi logistici e di mancanza di container, dal Brasile dovevano giungere delle navi che invece non arriveranno. Ma è anche vero che il consumo si è ridotto, quindi i prezzi si stabilizzeranno: se 10-15 giorni fa si compravano lime a 12 euro, ora siamo intorno a 9,00-8,50 euro. Si livellerà a breve sugli 8,00 euro, che rappresentano comunque un prezzo accettabile".
Flessione fisiologica delle vendite per la papaya Formosa. "Adesso angurie, meloni e drupacee sono protagonisti, ma noi non ci siamo fermati: c'è una richiesta ridotta, in generale, ma ad esempio riceviamo una specifica domanda da chi fornisce i lidi", continua Donnarumma.
Infine, una nota sull'avocado. "Sono quasi terminate tutte le campagne dei Greenskin (varietà a buccia verde) e il poco prodotto disponibile viene venduto a prezzi elevatissimi, a fronte di una dubbia qualità. Per i prossimi mesi, fino a fine settembre, avremo solo disponibilità di varietà Hass da Perù, Brasile e Sudafrica. I prezzi, in questo caso, sono al momento bassi. Da settembre riprenderà la campagna dell'avocado da Israele", conclude Donnarumma.