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Sostenibilità: nuova frontiera del pomodoro di Pachino Igp

Un tavolo tecnico per discutere di sostenibilità, nuova frontiera dell'IGP pomodoro di Pachino, in un percorso per la valorizzazione del territorio e della sua produzione più celebre. I lavori si sono svolti lo scorso 29 giugno 2021 nei locali del consorzio di tutela del pomodoro IGP, alla presenza dei soci e dei tecnici che operano attorno al marchio siciliano.

Il tavolo dei relatori

Il Consorzio sta lavorando su diversi fronti - ha premesso il presidente, Sebastiano Fortunato, introducendo i lavori - La settimana scorsa, a seguito della nostra partecipazione a un convegno tematico sul virus ToBRFV, abbiamo avuto il piacere di incontrare il prof. Davino, il quale ci ha dato la propria disponibilità per elaborare un protocollo per la gestione della fitopatia, che parte dal seme e segue ogni step della produzione. Il ToBRFV sta dilagando e dobbiamo arginare il fenomeno prima che peggiori: dobbiamo trovare un mezzo per convivere con questo patogeno per i prossimi anni. Inoltre, abbiamo manifestato allarme per l'aumento delle materie prime, che sono notevolmente rincarate, mettendo a rischio il reddito e lo sviluppo delle aziende. In tal senso, ci siamo rivolti alle parti sociali affinché si possano trovare delle soluzioni condivise. Il tema dell'odierno convegno verte invece sui temi della sostenibilità, che ci vede già protagonisti nella serricoltura intensiva, in un percorso per la valorizzazione della produzione del territorio".

E' seguita una puntuale analisi del contesto produttivo a cura di Sebastiano Barone, tecnico del consorzio, il quale ha detto: "L'incontro di oggi è stato voluto come momento di riflessione sui prodotti a indicazione geografica (IG), in funzione sia delle sollecitazioni che pervengono dai consumatori sia dai sondaggi e dalle consultazioni della Commissione Europea, da cui è emersa più volte la necessità di includere espliciti criteri di sostenibilità in abbinamento alla qualità consolidata dei prodotti a IG".

Al giorno d'oggi, infatti, la sostenibilità sta assumendo sempre maggiore importanza all'interno delle nuove politiche europee, affermandosi nell'immaginario collettivo come prerequisito essenziale per tutti i prodotti, inclusi quelli a indicazione geografica".

Il Consorzio, a 20 anni dal riconoscimento provvisorio del famoso pomodoro, caratterizzato da una storia che dura da più di mezzo secolo, ha raggiunto oggi traguardi di tutto rispetto. Si tratta di circa 10 milioni di kg di pomodoro commercializzato a marchio IGP e circa 20 milioni di euro di fatturato.

La coltivazione interessa circa 1500 ettari di superficie protetta e sono circa 5.000 gli addetti a tutti i livelli (imprenditori titolari di azienda e coadiuvanti, forza lavoro rappresentata da braccianti impiegati nei lavori in serra e cernitrici nei centri di condizionamento e servizi connessi).

Per rafforzare la reputazione del pomodoro di Pachino Igp, il Consorzio sta puntando a mettere in atto i principi della sostenibilità attraverso il percorso della certificazione.

Ed è proprio di certificazioni che hanno parlato i successivi relatori, addentrandosi nei tecnicismi normativi che le regolano, a partire da Fabio Bianciardi, Sales & Marketing Leader di QCertificazioni del Gruppo Bureau Veritas Italia che ha parlato della certificazione SQNPI - Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata - come importante opportunità per la valorizzazione del prodotto.

E' seguita la relazione di Simone D'Errico, Business Developer HSE Bureau Veritas Nexta, sempre del Gruppo Bureau Veritas Italia, il quale ha condiviso la sua visione sul percorso Carbon Footprint, mentre i disciplinari tecnici e la certificazione "Nichel Free", per una produzione sostenibile e sicura che consenta agli operatori di proporsi sul mercato in maniera più competitiva, sono stati approfonditi da Mario Cugno, Zone Sales Coordinator Sicilia di Bureau Veritas Italia.

Di metalli pesanti ha parlato anche Felice Bordonaro, ex direttore del laboratorio Sialab: egli ha posto l'accento sulla valenza del pomodoro Ni-free come prodotto da farmacopea, in qualche modo assimilabile, almeno da quanto emerso durante i lavori, sul piano giuridico e salutistico, ai prodotti Gluten free.

"L'obiettivo - ha detto Bordonaro - sarebbe quello di far entrare i 1500 ettari di produzione sotto il marchio Ni-free, come elemento di ulteriore valorizzazione del pomodoro di Pachino Igp. Questo compito potrebbe risultare più facile di quel che sembra, in quanto la composizione dei nostri terreni è praticamente priva di questo elemento chimico. Ciò consentirebbe di rispondere alle esigenze di quel 6% della popolazione italiana, circa, che soffre di allergia al Nichel".

La sostenibilità, infine, riguarda anche il nuovo packaging del pomodoro: dalla campagna in corso, la confezione è realizzata in materiale misto di cartone completamente compostabile e prevede l'impiego di una copertura con film PLA, materiale biodegradabile al 100% ricavato dal mais, fonte naturale, rinnovabile annualmente e non petrolifera. Il nuovo pack è stato già utilizzato nella campagna in corso ed è stato ritenuto idoneo al confezionamento sia del ciliegino sia del datterino da 300 grammi, oltre che del pomodoro costoluto da 350 grammi.

Per maggiori informazioni:
Sebastiano Fortunato
Consorzio di Tutela Pomodoro
di Pachino Igp
Via Milano, 2
96018 Pachino (SR)
+39 0931 595106
segreteria@igppachino.it
www.igppachino.it