Dopo il tracollo dei primi giorni della settimana, ora per il melone il prezzo pare essersi stabilizzato su un punto d'equilibrio. "Non troppo alto, né troppo basso, in linea con i volumi in gioco - afferma Andrea Calandrini, grossista al Caar di Rimini - in modo che possa soddisfare tutti gli anelli della filiera. La scorsa notte, a Rimini, la forbice è stata compresa fra 1 e 1,30 euro/kg, con punte di 1,50 euro/kg per qualche linea premium. Ma credo che 1,30, per un buon melone, sia un giusto punto d'equilibrio".
Fino a una settimana fa, i prezzi erano molto elevati anche a causa di una certa mancanza di prodotto. "Poi, già lunedì, con l'arrivo sul mercato di buone quantità, c'è stata una prima flessione di 70 cent. Martedì si era scesi a 1,10 euro/kg, mercoledì a 90 cent. Poi si è risaliti e stabilizzati in un range che reputo corretto".
Foto d'archivio
Per i prossimi 10 giorni è atteso un ammanco, quando terminerà il melone prodotto in serra e non sarà ancora pronto quello dei tunnellini. Va anche detto che stanno arrivando sui mercati i primi meloni toscani quando, fino a oggi, a farla da padrone sono stai quelli di Verona e Mantova. Il grossista sottolinea che, nel suo caso, la maggior parte delle vendite sono costituite dal melone tradizionale retato, mentre il liscio non supera il 15%.
"Come Calandrini frutta, tramite il nostro magazzino - conclude Andrea Calandrini - lavoriamo anche con la Gdo e con l'estero. Le partite di maggiore qualità sono sempre apprezzate, ma non dimentichiamo che molto spesso a fare il prezzo sono le giacenze, e chi è del mestiere sa di cosa stia parlando".
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