Il successo della campagna vaccinazioni in Europa sta vivacizzando la ripartenza dell'agroalimentare nei mercati nazionali e internazionali. Nello specifico dell'Italia, la ripartenza del settore ristorazione vede una vivace richiesta per le merci confezionare in grandi formati. Se c'è un problema che il comparto dovrà affrontare, esso riguarderà la filiera dei rifornimenti e i relativi prezzi, rincarati a causa della carenza di talune materie prime, in specie quelle della filiera dell'acciaio.
Parliamo ad esempio delle latte di banda stagnata, che rappresentano, per circa i 2/3, la principale tipologia di packaging per i derivati di pomodoro. La banda stagnata è una lamina sottile di acciaio dolce, rivestita da uno strato uniforme di stagno che impedisce l'ossidazione dell'acciaio stesso, rendendolo resistente alla ruggine.
In foto: Giuseppe Stasi, direttore commerciale Italia dell'azienda pugliese Rosso Gargano.
"Soprattutto nel caso si verifichi un surplus produttivo di pomodoro trasformato, le criticità di approvvigionamento dell'acciaio che stanno interessando l'industria manifatturiera italiana, potrebbero ripercuotersi anche sul comparto conserviero. Per quanto riguarda noi di Rosso Gargano, abbiamo tranquillizzato i nostri clienti che non ci saranno disservizi, considerato che - unendo le nostre due anime di produttori e trasformatori - abbiamo sempre programmato nel lungo periodo le catene di approvvigionamento di tutta la filiera". Cosi dichiara Giuseppe Stasi, direttore commerciale Italia dell'azienda pugliese Rosso Gargano.
Rosso Gargano trasforma 90mila ton di pomodoro di origine 100% pugliese ed esporta i suoi prodotti verso 51 Paesi in tutto il mondo, in particolare in Giappone, un mercato che pesa per il 30% sul fatturato in export dell'azienda, oltre alle spedizioni in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Canada e Australia.
L'assortimento spazia dalla classica Passata di Pomodoro, ai Pelati di Puglia Salsati e Pelati di Puglia Salsati con Basilico e si arricchisce di specialità come i Pomodorini, i Datterini e i cubettati.
"Il problema della carenza di materie prime per l'industria - conclude Giuseppe Stasi - fa capo anche alle politiche di sviluppo degli Stati Uniti e della Cina. Quest'ultima, in particolare è ripartita in anticipo dalla pandemia da Covid-19, rispetto a tutte le altre nazioni del mondo, mettendo in atto politiche autarchiche che puntano a frenare l'export delle materie prime, in particolare dell'acciaio. Ciò nell'ottica di ampliare l'offerta del mercato interno e rendere al tempo stesso competitivo il prezzo dell'acciaio rispetto agli altri Paesi produttori".
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