Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Aggiornamento maggio 2021

Susine: situazione import-export dell'Italia ed export dei Paesi concorrenti

A livello italiano il potenziale produttivo di susine si attesta su circa 220.000-230.000 tonnellate e concentrate in poche regioni tra le quali spiccano per importanza: Emilia-Romagna, Campania e Piemonte. Negli ultimi anni però le produzioni sono state influenzate dall'andamento climatico che ha visto infatti un'offerta altalenante a seconda delle annate.

Per il 2021 le prime indicazioni produttive indicano per la stagione entrante, un quantitativo di susine di circa 103.000 tonnellate. La previsione 2021 dovrebbe risultare in calo di oltre il 30% sul 2020, già penalizzato da basse produzioni nel Nord Italia. 

La situazione produttiva anche nel caso delle susine prima delle gelate era molto promettente e non si segnalavano particolari criticità, la produzione 2021 ipotetica che verosimilmente poteva sfiorare le 230.000 tonnellate. A causa delle gelate tutti i principali bacini produttivi hanno subito perdite importantissime.

In Europa, la parte più rilevante dell'offerta escludendo quella italiana è costituita da susine spagnole, recentemente si mantengono stabilmente oltre le 200.000 tonnellate annue nonostante un trend in lieve calo secondo i dati Eurostat.

Export
L'export italiano di susine mediamente si aggira su quasi 48.000 tonnellate (media 2016-2020) e rappresenta circa il 25% dell'offerta nazionale. I quantitativi destinati all'esportazione evidenziano una flessione nel tempo; durante l'annualità 2020 il quantitativo inviato è stato di poco superiore alle 21.000 tonnellate, il 61% in meno rispetto ai buoni volumi del 2019, come risultato di una produzione contenuta sia per problemi di gelo che di alternanza produttiva; i volumi esportati nell'ultima campagna, quindi, si collocano come i più bassi dal 2016.

Il valore, con circa 30 milioni di euro flette del 32% sulla stagione scorsa mentre il prezzo medio sale a 1,41 €/Kg, e registra un incremento del 73% rispetto alla quotazione del 2019; in assoluto il più elevato del recente passato. Nonostante questo importante incremento del valore unitario, il valore dell'export subisce un'evidente contrazione pari a oltre il 30%. 

I Paesi dell'UE (28) rimangono la principale destinazione di susine italiane anche nel 2020, con una rappresentatività che scende al 61% del totale. Tutte le principali destinazioni naturalmente flettono rispetto alla campagna scorsa, a causa della minore disponibilità e quindi le variazioni rispetto all'anno precedente devono essere lette tenendo conto del contesto. Nell'ambito della UE la Germania mantiene il primato, con il 22% del complesso, pari a solo 4.800 tonnellate, -55% sul 2019. 

Al di fuori della comunità europea, il 23% del totale è stato inviato verso i paesi extra UE (28) con quantitativi in aumento sul 2019 grazie alle esportazioni verso il Regno Unito, da marzo 2020 incluse in questa macro area, ma in calo quelle verso i paesi tradizionali come Svizzera (-30%) e Norvegia (-37%) rispetto alla stagione precedente.

Tutte le altre destinazioni vedono forti ribassi, come i Paesi del Medio Oriente -71% rispetto a quelle più corpose del 2019, Paesi Africani e Nord e Sud America. In deciso calo anche le esportazioni verso i paesi dell'Estremo Oriente dopo un 2019 di forte export, principalmente India.

Import
Le importazioni di susine estere durante l'ultimo quinquennio mediamente si sono attestate su poco oltre le 10.000 tonnellate, durante il 2020 hanno registrato quasi 12.000 tonnellate, con un aumento del 20% rispetto all'annata precedente e segnano il quantitativo più alto del 2016.

Anche il valore sale di venti punti percentuali, con oltre 14 milioni di euro mentre il prezzo medio di 1,22 €/Kg rimane costante rispetto a quello della passata stagione, una quotazione che si allinea con la media delle ultime sei campagne commerciali.

Durante l'ultima stagione commerciale il 79% delle importazioni di susine sono giunte dai paesi della UE (28), con quantitativi in crescita del 23% rispetto ai volumi arrivati l'anno precedente. Le maggiori entrate di prodotto provengono, come di consueto, dalla Spagna la cui rappresentatività, nel 2020, è scesa al 37% del totale con volumi in flessione del 5% rispetto a quelli della campagna 2019; al secondo posto in ordine di importanza le entrate dai Paesi Bassi (prodotto triangolato) in calo di undici punti percentuali sul 2019 e una rappresentatività al 10% dei volumi complessivi; in forte crescita le entrate dalla Croazia e a seguire le susine di origine francese in aumento di sette punti percentuali rispetto alla stagione precedente, stabile al 7% del totale.

In contro stagione, tra marzo ed aprile, è concentrato l'import di merce dal Sud Amarica, esclusivamente di susine cilene, pari al 16% del totale, con quantitativi in calo del 13% sul più alto 2019 ma rispetto alle entrate delle annate precedenti i volumi del 2020 rimangono più elevati. 

Il prodotto sudafricano che arriva in Italia tra gennaio e aprile, durante l'ultima stagione, ha totalizzato appena 123 tonnellate e registra le movimentazioni più basse sia rispetto ai quantitativi assorbiti nel 2019 che alle campagne antecedenti, all'1% del complesso.

I competitor
La Spagna rimane il principale concorrente commerciale dell'Italia a livello europeo ed è il Paese con la più elevata propensione all'export per questa referenza: mediamente le esportazioni di susine spagnole si attestano su circa 93.000 tonnellate l'anno (media 2016-2020) ma con un trend in calo nel tempo; durante l'ultima annualità le spedizioni all'estero sono diminuite di cinque punti percentuali rispetto al più elevato 2019. Nel corso della stagione 2020 la prima destinazione di susine iberiche è stata la Germania a cui sono state indirizzate quasi 22.000 tonnellate, un incremento del 47% rispetto alle spedizioni del 2019. Trend in aumento anche per l'export verso il Regno Unito, +10% sulla stagione precedente con quasi 12.000 tonnellate. A seguire si colloca la Francia con circa 8.000 tonnellate nel 2020, anche verso questa destinazione si rileva un aumento sulla campagna 2019 (+12%). Le spedizioni verso la Polonia si attestano a 6.000 tonnellate durante l'ultima stagione commerciale, in deciso aumento sul biennio precedente (+42%). L'export verso l'Italia si colloca al quinto posto seguito da Portogallo e Paesi Bassi.

In netto calo, invece, le spedizioni spagnole in Brasile, nel 2020 quasi azzerate mentre durante le annate precedenti di rilevanza e tra le prime destinazioni.

Nell'ambito dell'Unione Europea anche le movimentazioni dei Paesi Bassi sono considerevoli ma sono esclusivamente di prodotto riesportato.

A livello mondiale gli altri principali paesi esportatori di susine sono il Cile e il Sud Africa ma con produzioni in contro stagione rispetto a quelle italiane.

Fonte: CSO Italy per FreshPlaza.IT

Data di pubblicazione: