Nella Piana di Sibari, in Calabria, si è alle prese con la raccolta delle prime albicocche. Ma le avverse condizioni climatiche, con le gelate di inizio aprile, non hanno supportato produzione e commercializzazione del prodotto precocissimo. Si spera che, dai primi di giugno in poi, le cose vadano meglio con le varietà Tsunami, Pricia e Orange Rubis, di cui dovrebbero aumentare i volumi, ora risicati. Il mercato dovrebbe rimanere stabile, a fronte di un aumento delle temperature e, di conseguenza, dei consumi.
"Siamo nella fase finale delle varietà precoci che hanno portato grande delusione quest'anno, per via sì del maltempo registrato fino ad aprile scorso, ma anche in termini di gusto - dichiara Natalino Gallo, presidente della Op Agricor, proprietaria del marchio commerciale Gallo - Approfitto della situazione che si è venuta a creare quest'anno, ma già presente da tempo, per rimarcare il concetto che i costitutori varietali dovrebbero limitare l'introduzione di nuove e molteplici cultivar ogni anno con il risultato, per produttori e consumatori, di ritrovarsi con varietà che risultano spesso di scarsa qualità".
"Dalla fioritura alla raccolta, in alcuni casi trascorrono a malapena 30 giorni. Se si punta solo ad anticipare le campagne ed essere presenti sempre prima sui mercati, in maniera non efficace, il rischio è quello di perdere la fiducia dei consumatori. E a rimetterci sono anche le produzioni più tardive, altrettanto valide, oltre che il produttore e il consumatore stesso", continua Gallo.
Secondo il presidente della Op, per certi versi erano migliori le varietà "vecchie", sostituite con quelle moderne, impiantate più recentemente.
Per quanto concerne il prosieguo della stagione, ora si sta passando a cultivar che Gallo definisce "di sapore", come Tsunami e Pricia. Tra una settimana, sarà la volta della Orange Rubis. "Si tratta di varietà che hanno tra i 12 e 14 gradi Brix, profumate e gustose. Al momento i quantitativi sono ancora limitati, ma dai primi di giugno in poi si prevedono maggiori volumi e una buona vendita. Si tratta di cultivar ben consolidate sia a livello produttivo che commerciale, ma che spesso spuntano prezzi inferiori alle super precoci. E questo non fa bene alla filiera. Il mercato premia economicamente più un’albicocca precoce scadente che una buona più tardiva".
In generale, la stagione delle albicocche risulta complicata anche quest'anno, con volumi decisamente ridotti. "Potremmo registrare volumi ancora inferiori a quanto previsto inizialmente - riferisce Gallo - I quantitativi mancano, in quanto sono stati colpiti diversi areali, e la carenza sui mercati si sente. Anche i nostri principali Paesi concorrenti, come la Spagna, hanno subito le stesse conseguenza del maltempo, quindi quest'anno la pressione è meno presente".
La Op Agricor sta esportando albicocche in Germania e Austria, principalmente prodotto biologico. "Il riscontro finora non può definirsi eccezionale, ma neanche negativo. Ciò deriva essenzialmente dai limitati volumi disponibili al momento", conclude Gallo.
Per maggiori informazioni: www.gallofrutta.it