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Novità anche per le imprese agricole: ecco i chiarimenti dell'avvocato Roveda

Imprese commerciali e stabilimenti: nuova Tari in scadenza il 31 maggio

Una recente modifica del Testo Unico Ambientale ha imposto una revisione delle modalità e dei limiti all'applicazione della tassa comunale sui rifiuti. In particolare, le imprese sono in fibrillazione per la prossima scadenza del prossimo 31 maggio, termine ultimo per comunicare al Gestore del servizio pubblico di raccolta se, a far data dal 2022, si intende continuare a utilizzare il servizio comunale o affidarsi a impresa privata debitamente autorizzata. Chiediamo chiarimenti in materia all'avvocato Gualtiero Roveda, consulente di Fruitimprese.

FreshPlaza (FP): E' in arrivo la scadenza, senza possibilità di proroghe, per la comunicazione al Comune della scelta del Gestore per lo smaltimento dei rifiuti. In cosa consiste l'adempimento?
Gualtiero Roveda (GR): Il D.L. 116/2020 ha introdotto alcune modifiche al Testo Unico Ambientale. In conseguenza di ciò, è venuta meno la facoltà per i Comuni di disporre l'assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani. E' stato così disposto che le imprese possono conferire al di fuori del servizio pubblico i propri rifiuti, previa dimostrazione di averli avviati al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l'attività di recupero. In questo caso, sulle superfici che producono tali rifiuti sarà dovuta solo la quota fissa della tariffa per la fornitura dei servizi indivisibili (es. spazzamento strade). Per poter esercitare questa scelta occorre inviare l'apposita comunicazione al Gestore del servizio pubblico entro la data del prossimo 31 maggio. In difetto, continueranno a essere gestiti dal soggetto pubblico.

L'avvocato Gualtiero Roveda

FP: Risulta che molte Associazioni di categoria avevano chiesto un rinvio della scadenza.
GR: Gli effetti della riforma del Dlgs 116/2020 sulla Tari e sulla tariffa non sono chiari. I dubbi in materia sono moltissimi. Si consideri poi che le imprese non sono nella condizione di prendere una decisione in modo consapevole. Al momento, infatti, ancora non sono note le Tariffe comunali, avendo il "Dl Sostegni" prorogato al 30 giugno 2021 il termine per la loro approvazione da parte dei Comuni.

FP: Anche le imprese agricole sono interessate dalla nuova normativa Tari?
GR No. Tra le principali novità in materia risultano:

– l'esclusione totale dalla tassazione (sia per la quota fissa che per la quota variabile) delle superfici dove avvengono le lavorazioni industriali (capannoni di produzione, laboratori, ecc.) comprese quelle relative ai magazzini di materie prime e di semilavorati di merce di prodotti finiti, in quanto producono soltanto rifiuti speciali.

- l'esclusione dalla tassazione (sia per la quota fissa che per la quota variabile) delle attività agricole, agro-industriali, della silvicoltura e della pesca ex art. 2135 c.c., in quanto produttrici di rifiuti speciali.

FP: L'esclusione cosa comporta per le imprese agricole?
GR: I rifiuti prodotti da tali attività sono classificati come speciali e, pertanto, non potendo essere conferiti al servizio pubblico di raccolta, le superfici delle attività agricole e di quelle connesse sono escluse dalla Tari. Tuttavia, secondo la recente Circolare del Ministero della Transizione Ecologica, per tali utenze deve ritenersi ferma la possibilità di concordare a titolo volontario con il servizio pubblico modalità di adesione al servizio stesso. Trattandosi di un conferimento effettuato fuori privativa, sarà soggetto a un corrispettivo di mercato, non potendo essere incluso tale servizio nella Tari. In pratica le imprese agricole dovranno verificare, con relativa urgenza, se è più conveniente appoggiarsi al Gestore pubblico o smaltire i rifiuti appoggiandosi a un soggetto privato autorizzato, che provvederà a destinarli al recupero o al riciclo, rilasciandone apposita attestazione.