Il prossimo 13 giugno 2021, i cittadini svizzeri dovranno esprimersi, tra gli altri 4 oggetti in votazione, anche sul divieto all'uso degli agrofarmaci sintetici in agricoltura. Secondo alcuni sondaggi, il 55% della popolazione sembra essere favorevole a vietare la chimica nello stato elvetico, però se dovesse vincere il fronte del Sì, lo stop potrebbe interessare non solo tutte le aziende agricole che coltivano nel territorio svizzero, ma anche l'importazione di quelle referenze alimentari prodotte attraverso l'impiego della chimica di sintesi.
Contrari sono invece Governo e Parlamento, i quali precisano che queste sostanze utilizzate per combattere gli agenti patogeni escludono conseguenze per la salute dell'uomo e dell'ambiente, poiché trattasi di sostanze sottoposte a severe procedure di esame, prima di essere omologate. Il divieto di utilizzo dei pesticidi comporterebbe inoltre l'azzeramento di soluzioni per proteggere le piante e pertanto la produttività delle coltivazioni diminuirebbe. Potrebbero poi esserci serie difficoltà nell'approvvigionamento di derrate alimentari e un rialzo dei prezzi al consumo, che colpirebbe specialmente le fasce di reddito più basse.
Qualora l'iniziativa fosse accettata, la Svizzera avrebbe comunque un periodo di transizione di 10 anni, durante il quale saranno ammesse alcune eccezioni sull'uso degli agrofarmaci di sintesi. Una volta trascorso questo termine, lo stop sarebbe definitivo.