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A cura di Ottavio Cacioppo

L'actinidia festeggia le nozze d'oro con l'Agro Pontino: 1971-2021

Nel febbraio 1971, realizzai due piantagioni sperimentali di kiwi a Borgo Montenero (San Felice Circeo- Latina), risultate le prime in Italia.

Foto storiche delle prime piante di actinidia messe a dimora a febbraio del 1971 a Borgo Montenero – San Felice Circeo (Latina). Da notare le campane di plastica per proteggere le piantine.

Il genere Actinidia, della famiglia delle Actinidiaceae, è originario della Cina, ma diffuso nel mondo dalla Nuova Zelanda (kiwi è il nome dell'uccello simbolo del Paese), che iniziò a coltivarne i frutti nel 1906.

Nella foto a sinistra: Aldo Lepidio e coniuge che hanno realizzato una piantagione di kiwi nel 1973 a Borgo Flora (Cisterna di Latina). Nella foto a destra: Isidoro Ceccato e Luciano Bonaldo di Borgo Montenero (San Felice Circeo). 

Le piante, di origine neozelandese, per intermediazione di una ditta dell'Emilia Romagna furono ricevute a febbraio del 1971, alla stazione ferroviaria di Fossanova (Latina).

La piantagione di kiwi di Aldo Lepidio nel 1973, a Borgo Flora (Cisterna di Latina) 

Le suddette sono state messe a dimora su due terreni diversi concessi da due imprenditori agricoli locali, Isidoro Ceccato e Luciano Bonaldo, protette da campane di polietilene neutro, che allora si utilizzavano per la coltivazione dell'anguria.

Le piante, nel 1973, hanno prodotto i primi frutti di varietà diverse (Hayward, Bruno, Abbott, Allison, Monty). In seguito, con il diffondersi degli actinidieti, si sono aggiunte altre varietà neozelandesi: Grensil, Grace, Elmwood e Jones.

Nella foto a sinistra: il prof. Liang Chou Fen, dell’Istituto Botanico del Guangxi (Cina), mentre svolge la relazione sul kiwi a Latina nel 1984

Di queste nove varietà, all'inizio degli anni '80, è stata selezionata solo l'Hayward e le altre sono state innestate con quest'ultima.

Nel 1973, ricevetti l'invito dal dottor Pieretti, responsabile dell'U.A.Z. (Ufficio Agricolo di Zona-Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura di Latina), con sede a Cisterna di Latina, a svolgere un incontro, sulle prime esperienze acquisite sul kiwi, con gli agricoltori della suddetta cittadina.

Convegno  di Latina sul kiwi nel 1984. Da sinistra: Ottavio Cacioppo, M. Siciliano (preside dell’Istituto Tecnico di Agricoltura di Latina) e Liag Chou Fen

La riunione, affollata di agricoltori, si svolse presso la sala della chiesa di Borgo Flora-Cisterna e, alla fine della stessa, risultò che tre imprenditori agricoli locali (Aldo Lepidio, Renato Campoli e Villanova), su un ettaro ciascuno, nel 1973, avevano realizzato impianti di kiwi con piante di un vivaio francese vendute dal Consorzio Agrario di Latina.

Qui e nelle foto seguenti: visitatori provenienti da Nuova Zelanda, Africa e Francia in visita degli actinidieti dell’Agro Pontino 

L'incontro segnò una tappa importante per la divulgazione del kiwi in provincia di Latina e la raccolta, in mezzo secolo, di una esperienza, dalla quale è scaturita un'actinidicoltura che si è affermata come la migliore nel panorama nazionale.

Con il passare degli anni, si sviluppò ulteriormente la coltivazione del kiwi nell'Agro Pontino e, attualmente, si stimano 12mila ettari, pari al 46% della superficie italiana di 26mila ettari e con una produzione di circa 200mila tonnellate, il 50% di quella italiana (400mila tonnellate).

Il primo grande riconoscimento dell'actinidicoltura dell'Agro Pontino è stato ottenuto nell'agosto del 2004 dall'Unione Europea con il rilascio del marchio IGP Kiwi Latina (Indicazione Geografica Protetta), meritando l'appellativo di "Terra del Kiwi". Detti risultati hanno promosso un forte richiamo dell'imprenditoria specifica delle altre regioni italiane, in prevalenza del Nord, che ha investito ingenti capitali nella terra del kiwi.

Come è nato l'interesse a coltivare il kiwi?
Il 16 settembre 1969, dopo aver superato un concorso indetto dalla Cassa per il Mezzogiorno, venne assegnato al CATACASMEZ (Centro Assistenza Tecnica Agricola della Cassa per il Mezzogiorno di Borgo Montenero, San Felice Circeo - Latina), con il compito di occuparsi dell'assistenza tecnica e sperimentazione nel comparto orticolo, importante nel territorio compreso tra i comuni di San Felice Circeo, Sabaudia e Terracina, indicato con l'appellativo di triangolo d'oro dell'orticoltura.

Ottavio Cacioppo in un actinidieto dell’Agro Pontino, con produzione di 50 tonnellate per ettaro

Ero solito leggere gli articoli di orticoltura delle riviste agricole, alle quali il Centro era abbonato, per curare il mio aggiornamento. Nel 1970, nell'Informatore Agrario, fui attratto dal titolo di un articolo: "L'allevamento del topolino vegetale". Così i francesi avevano battezzato l'actinidia, e già nel 1967 realizzarono le prime piantagioni sperimentali ottenendo, dopo tre anni, i primi frutti. Quell'articolo fu la prima molla per realizzare tutto quanto fin qui descritto.

Data di pubblicazione: