"Siamo alle ultime battute dalla campagna agrumicola siciliana, con prezzi leggermente superiori nell'ultimo periodo grazie ai minori quantitativi di prodotto immessi sul mercato. Anche le temperature attuali, alquanto moderate, ci aiutano, nel senso che i frutti hanno una maggiore tenuta sulle piante. In una campagna commerciale caratterizzata da prezzi bassi e abbondanti quantitativi di prodotto di piccolo calibro, le varietà che non hanno avuto difficoltà a collocarsi sui mercati con prezzi di tutto riguardo sono le cultivar pigmentate dentro e fuori come il tarocco Lempso, che commercializziamo sotto il nostro marchio registrato Il Fragolino". Così Lucio Oliveri, amministratore unico di Motta Cooperativa Agricola, realtà siciliana aggregata all'Organizzazione dei Produttori Consorzio Euroagrumi.
In foto: Lucio Oliveri, amministratore unico di Motta Cooperativa Agricola.
I terreni di Motta Cooperativa Agricola si estendono su una superficie complessiva di 330 ettari, come ci spiega Lucio Oliveri, e sono ubicati nella fertile piana di Motta Sant'Anastasia (CT), una delle zone tipiche di produzione delle migliori arance. Gli agrumi non subiscono alcun tipo di trattamento; vengono lavorati in un ampio stabilimento attrezzato con celle di refrigerazione e linee di lavorazione rinnovate negli anni.
In questo momento, Motta Cooperativa Agricola sta commercializzando il Tarocco Meli, una cultivar di origine italiana che presenta una forma ovoidale, una buccia mediamente sottile, succosità elevata e pochissimi semi.
"Arriveremo fino a giugno con il Tarocco Meli e, considerato che avremo poca frutta estiva a causa delle gelate primaverili, le richieste non dovrebbero mancare. In via preventiva, in merito ai grandi quantitativi di agrumi di piccolo calibro che secondo il principio dell'alternanza produttiva caratterizzano le diverse campagne degli agrumi, sono del parere che si possa intervenire con una pianificazione mirata, onde frenare il surplus produttivo".
"Fondamentale è intervenire per diradare la produzione e far sì che il prodotto ottenuto sia di qualità elevata, in modo da poterlo posizionare a un prezzo remunerativo per il coltivatore. Quindi bisogna intervenire già in fase di allegagione dei frutticini, in modo da evitare - come in questa campagna - che un incremento di produzione sull'albero porti a una riduzione dei calibri e quindi a un deprezzamento qualitativo legato alle pezzature troppo piccole. Circostanza che diventa inevitabile effetto collaterale della sovrapproduzione aziendale, e che in alcuni areali nella campagna 2020/21 ha superato il 40% in termini quantitativi, determinando una flessione del prezzo superiore al 50%".
"Solo un sistema organizzato in agrumicoltura - conclude Salvatore Rapisarda, direttore dell'OP Euroagrumi - potrà garantire una efficace azione nella fase della produzione, sia per il rinnovamento varietale che richiede il mercato e che non può essere affidato al caso, sia perché sulle aziende in produzione si attui un controllo agronomico efficace, tale da garantire al produttore un reddito adeguato che può dare prospettive a un comparto fortemente in crisi, che vede in Sicilia una riduzione delle aree investite in produzioni agrumicole. Confrontarsi e fare rete è una delle possibili soluzioni, perché l'unione fa la forza, con l'auspicio che possano invertirsi i dati relativi all'associazionismo e che dal 24/25% di aziende associate si passi a un 80/90%, perché solo con questo percorso garantiamo un futuro al nostro comparto".
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