Se fossimo agricoltori in Europa oggi, probabilmente avremmo forti preoccupazioni per il nostro futuro. La Commissione Europea prevede, infatti, una radicale trasformazione del sistema di produzione alimentare entro il 2030 per garantire cibo sufficiente per l'intera popolazione, prodotto in modo sostenibile e sicuro per l'ambiente e per l'uomo. La strategia "F2F" ("Farm to Fork"), nel noto documento politico del "Green Deal", dovrebbe essere attuata attraverso l'adozione di varie pratiche, inclusa la sostanziale diminuzione dell'uso di prodotti fitosanitari sintetici e fertilizzanti (fino al 50%) e una conversione di almeno il 25% dell'attuale terreno agricolo al regime biologico.
La riduzione dei prodotti fitosanitari è un obiettivo europeo di lunga data, per il quale non è stato valutato l'impatto sull'agricoltura e sull'ambiente e ci sono poche o nessuna alternativa efficaci. Queste carenze stanno destando grande preoccupazione tra gli agricoltori che, presto, saranno privati di molti dei principi attivi utilizzati per proteggere le loro colture. Inoltre, le industrie per la protezione delle colture hanno attualmente poche alternative da offrire al mercato.
La stessa Commissione Europea, insieme a importanti istituzioni europee come l'ECPA (European Crop Protection Association), ammette che la ragione di queste carenze risiede nel ritardo nella pianificazione e nel tempo necessario per rispondere a queste politiche. La ricerca e l'innovazione sono necessarie per raggiungere questi obiettivi e la CE riconosce che è urgente promuovere forti investimenti per lo sviluppo di strategie alternative, efficaci e sostenibili. Inoltre, la CE deve accelerare le procedure di regolamentazione e approvazione per nuovi prodotti e molecole. Eventuali nuove strategie di protezione delle colture non devono essere solo efficaci, per un'ampia gamma di patogeni e parassiti (già diffusi e di recente introduzione), ma anche benefiche per l'ambiente e per l'uomo.
Dovrebbero essere facili da sviluppare, in grado di progredire attraverso normative ed economicamente sostenibili. Solo in questo modo sarà possibile sostituire i metodi di protezione delle colture esistenti e garantire un approvvigionamento alimentare adeguato e sostenibile in Europa.
La rete iPlanta, supportata dal programma EU-Horizon 2020 COST, COST Action CA15223 Modifying plants to produce interfering RNA, presieduta dal prof. Bruno Mezzetti, del Dipartimento di Agricoltura, Università Politecnica delle Marche, Ancona, si è concentrata su questi temi, discutendo sul ruolo che una nuova biotecnologia, nota come RNA interferente o RNAi, possa avere come strategia per aiutare a colmare queste lacune fornendo strumenti per la protezione delle colture che soddisfano i requisiti CE F2F. Il progetto quadriennale ha raggiunto le seguenti conclusioni, riassunte anche nella conferenza finale:
• RNAi è un processo naturale comune agli organismi eucarioti in cui piccole molecole di RNA a doppio filamento (dsRNA) silenziano l'espressione dei geni in modo sequenza-specifica.
• Sfruttando questa specificità di sequenza, è possibile sviluppare biopesticidi a base di dsRNA per silenziare in modo specifico i geni chiave per la crescita di patogeni e parassiti, con risultati diversi a seconda del gene interessato. Oltre all'elevata specificità - che di per sé rappresenta un grande vantaggio per la salvaguardia dell'ambiente rispetto ai tradizionali pesticidi sintetici - l'RNA è anche poco mobile nel suolo, poco persistente e non tossico. I dsRNA possono essere applicati alla pianta in due modi: attraverso lo sviluppo di piante OGM che esprimono RNA contro parassiti e malattie bersaglio, o attraverso lo sviluppo di prodotti a base di RNA che possono essere applicati in modo esogeno (es. spray) in campo come prodotti fitosanitari comuni.
Il primo metodo, che coinvolge la produzione di piante GM, può essere di interesse soprattutto per il settore vivaistico dedicato alla produzione di varietà e portainnesti resistenti. E' stato, infatti, dimostrato che piccoli RNA possono migrare dal portinnesto alla chioma, che quindi non subisce alcuna modificazione genetica.
In aggiunta, la produzione di nuove formulazioni a base di dsRNA ad alta efficacia nel controllo di numerosi funghi e insetti patogeni, con diverse modalità di somministrazione (spray, assorbimento radicale, iniezioni nel tronco, imbibizione di semi) sembra essere un'importante alternativa ai tradizionali pesticidi di sintesi e anche ai pesticidi naturali oggi utilizzati nell'agricoltura biologica.
• E' in questa prospettiva che diverse nuove start-up e aziende biotecnologiche stanno investendo nella creazione e produzione di nuove formulazioni basate sul dsRNA, che sono sicure, economiche e accessibili per gli agricoltori.
• I prodotti ottenuti da questa tecnologia (piante - prodotti RNAi e dsRNA) sono oggetto di indagine, secondo le normative vigenti (direttiva OGM e direttiva pesticidi), per verificarne la sicurezza per l'ambiente e per il consumatore.
• E' essenziale garantire che l'introduzione di questa tecnologia sia guidata da una conoscenza esplicita della percezione dei consumatori dei benefici in termini di riduzione del rischio rispetto ai pesticidi sintetici e naturali ora disponibili.
La pandemia Covid-19 sta colpendo il mondo e solo i vaccini ci permetteranno di tornare alla normalità. La tecnologia RNA ha permesso di ottenere e diffondere in pochi mesi nuovi vaccini altamente sicuri ed efficaci (Pfizer-Biontech e Moderna), basati sulla produzione di brevi sequenze di RNA messaggero (mRNA) in grado di attivare il nostro sistema immunitario per proteggerci dal virus.
Questa tecnologia sta giocando un ruolo molto importante nel controllo dell'attuale pandemia e fornisce soluzioni per il controllo anche di altre malattie.
Le attività di iPlanta hanno dimostrato l'importante ruolo della tecnologia RNA per risolvere i problemi in agricoltura, in particolare offrendo nuove soluzioni di biocontrollo basate su tecniche RNAi, sia come espressione stabile nelle piante che attraverso l'applicazione esogena di prodotti RNA formulati.
La rete iPlanta è supportata dal programma EU-Horizon 2020 COST, e presieduta dal prof. Bruno Mezzetti, Dipartimento di Agricoltura, Università Politecnica delle Marche, Ancona (IT). Email: b.mezzetti@unvipm.it. Vicepresidente Jeremy Sweet, J T Environmental Consultants, Cambridge (Regno Unito).
Per una visione dei risultati del programma iPlanta, è possibile consultare questi link:
Meetings and conferences - Webinars - STSMs and Schools - Publications and Reports - Video and Podcast - Book - Frontiers Research Topic 1 - Frontiers Research Topic 2.
Per ulteriori informazioni:
Bruno Mezzetti, Action Chair, IT, b.mezzetti@staff.univpm.it
Jeremy Sweet, Vicepresidente di Action, Regno Unito, jeremysweet303@aol.com
Guy Smagghe, Presidente WG, BE, guy.smagghe@ugent.be
Lorenzo Burgos, SP, burgos@cebas.csic.es
Antje Dietz, antje.dietz@julius-kuehn.de
e / o
Matthias Fladung, matthias.fladung@thuenen.de
Riconoscimenti
Questa pubblicazione si basa sul lavoro di COST Action iPlanta, supportato da COST (European Cooperation in Science and Technology).
COST (European Cooperation in Science and Technology) è un'agenzia di finanziamento per reti di ricerca e innovazione. Le azioni COST aiutano a collegare le iniziative di ricerca in tutta Europa e consentono agli scienziati di far crescere le loro idee condividendole con i loro colleghi.