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Una disavventura con un risvolto da Guinnes dei Primati

Kiwi ancora perfetto dopo 107 giorni di trasporto

"La disavventura del nostro container che, dopo essere partito il 10 dicembre 2020 dal nostro magazzino di Baruchella Rovigo con destinazione Taiwan, è ritornato il 27 marzo 2021 al punto di partenza, ci ha riservato l'incredibile sorpresa di appurare che la qualità dei kiwi spediti era al 99% come alla partenza". Lo afferma Adelino Cordioli della Adfruit, nel raccontare quanto avvenuto.

"Il container, con il suo carico, dopo un viaggio diretto in Taiwan di 40 giorni circa, è stato respinto dalle autorità taiwanesi per via della presenza di 0,01 ppm (probabile effetto deriva) di Etofenprox. Da notare bene che, in sette anni circa che esportiamo molti kiwi verso quella destinazione, non abbiamo mai avuto alcun problema.

L'Etofenprox, autorizzato con valori molto alti su altri frutti in Taiwan, purtroppo non è tollerato neanche come traccia, sui kiwi. Abbiamo provato a spiegare alle autorità taiwanesi che si trattava probabilmente di un effetto deriva, visto il valore infinitesimale rilevato dall'analisi, ma non c'è stato verso. In Italia, usato per la lotta in emergenza alla cimice asiatica, è autorizzato con un limite di 1,00 ppm".

"Abbiamo anche informato prontamente la nostra associazione CSO Italy, la quale si è attivata immediatamente e, nonostante non ci sia stato modo di cambiare le sorti del carico, voglio evidenziare e ringraziare pubblicamente il CSO, soprattutto nella persona di Simona Rubbi, per l'altissima professionalità dedicata alla nostra sventura, avendo attivato prontamente tutti i canali diplomatici possibili".

"Avendo tentato tutte le opzioni percorribili e preso atto dell'impossibilità di entrare su suolo taiwanese, abbiamo considerato che il container conteneva il 70% di kiwi di grande calibro e qualità premium; pertanto abbiamo deciso di far ritornare a casa il nostro container, del valore di quasi 50.000 dollari. Come se non bastasse, la prossimità del capodanno cinese ci ha fatto perdere ulteriori giorni, permettendoci di far ripartire il container solo dopo ulteriori 20 giorni, affrontando cosi altri 40 giorni di viaggio per l'Italia e giungendo al nostro magazzino dopo ben 3 mesi e mezzo, con un transit time totale di ben 107 giorni".

"La complicata parte logistica - continua Cordioli - è stata curata dalla società DCS Tramaco, cui manifestiamo stima e ringraziamento per aver organizzato tutte le fasi del rientro e della parte documentale con professionalità e senza intoppi".

"Alla riapertura del container, con grande trepidazione mista a curiosità di vedere in che stato si trovasse la merce, siamo rimasti sorpresi e increduli di come si fosse mantenuta la durezza e la sanità del prodotto, dopo un'eccezionale permanenza in container, per un tempo eccezionalmente lungo. Il 99% dei frutti era ancora della durezza di almeno 3 kg di pressione e solo l'1% dei frutti presentava un leggero avvizzimento e/o morbido. Come si può notare dalle foto, la merce ha superato questo infinito tragitto senza subire decadimento, dimostrando al contrario un livello qualitativo ancora altissimo".

Cordioli sottolinea: "Tengo a precisare che non abbiamo effettuato nessun trattamento post raccolta, utilizzando unicamente il freddo come conservante e, naturalmente, avendo alla base la grande qualità italiana (nel caso specifico, il kiwi era di origine veronese). Ringrazio pertanto tutte le case produttrici di imballaggi italiani di alta qualità, in questo caso specifico la DS Smith Packaging di Lana (BZ), per averci dato la possibilità di presentarci anche su lunghe distanze con una tenuta di rilievo; perché anche presentarsi con l'imballaggio in ordine ha la sua grandissima importanza".

"Quanto sopra mi permette di dire che, seppure forse negli ultimi tempi avremo perso in competitività di prezzo rispetto agli altri produttori europei, per quanto riguarda la qualità della produzione e di tutta la filiera, fino alla logistica, non siamo secondi a nessuno".

"Il CSO, per evitare che questo spiacevole inconveniente possa ripetersi nel futuro, a danno delle nostre eccellenze, ha già attivato la procedura di import tolerance: i tempi per ottenerla non saranno brevi, ma intanto è stata avviata la pratica. Per chi volesse avere ulteriore materiale a supporto della veridicità o testimonianze anche dall'autista della consegna, il quale si è reso disponibile nel dichiarare quanto riscontrato allo scarico, può contattarci".

Per maggiori informazioni 
Adfruit 
Cordioli Adelino
Via Scavazza 957-65
45020 - Giacciano con Baruchella
Rovigo - Italy
www.adfruit.it 
+39 0425 50429