Le gelate fuori stagione hanno causato enormi danni non solo al nord Italia (cfr. FreshPlaza del 9/04/2021), ma anche nel resto del Paese. Nelle notti tra l'8 e il 9 aprile, l'ennesimo brusco calo termico ha interessato anche Basilicata, Campania, Puglia e Calabria, danneggiando così molte produzioni di drupacee, kiwi e orticole.
Basilicata
"Sapevamo dell'arrivo del freddo, ma mai avremmo immaginato una cosa simile, per un altro anno ancora. Le temperature sono scese fino a -2 °C sotto lo zero, con conseguenze inevitabili per le coltivazioni. Le drupacee hanno pagato il prezzo più caro, non sappiamo ancora l'entità del danno, ma, entrando nei campi, il panorama non è proprio quello tipico della primavera, con fioriture, gemmazione e ingrossamento dei frutti". Così commenta dal Metapontino Franco Lillo, tecnico di campo della AOP Arcadia.
Danni da gelo su albicocca varietà Mogador - Scanzano Jonico (Matera)
"Alcune partite di albicocche (Pricia, Mogador, Flopria) si sono completamente azzerate. Il frutto si è subito annerito, anche a causa del repentino innalzamento delle temperature già dopo poche ore dall'evento climatico. I danni maggiori si registrano nelle pianure interne, mentre nelle zone ventilate molte coltivazioni sembrano si siano salvate, come anche quelle in prossimità della costa. Per alcuni agricoltori sarà molto di più di un diradamento naturale. Per quanto riguarda pesche e nettarine dovremmo attendere ancora qualche giorno per poter avere un'analisi più approfondita degli eventuali danni. A essere colpiti sono stati anche actinidieti, angurie e meloni scoperti. Non si registrano danni, invece, per i fragoleti".
Danni da gelo su kiwi giallo - Policoro (Matera)
Puglia
Ingenti danni si registrano anche in Puglia, dove, in provincia di Foggia, la temperatura è scesa fino -5 °C sotto lo zero. Mandorleti e ciliegeti sono le colture più danneggiate, ma anche per l'uva da tavola, asparagi, melanzane e patate il bilancio sembra essere preoccupante.
Impianto di mandorleto intensivo nelle campagne di Rignano Garganico (FG).
Pesante la conta dei danni nei mandorleti intensivi della Soc. Coop. Agricola Giardinetto, con sede a Orsara di Puglia (FG), colpiti della gelata dell'8 e del 9 aprile scorsi. Una produzione di circa 100 ettari, già provata dalle tre gelate consecutive di metà marzo, adesso colpita nel pieno della fioritura.
Giosuè Del Vecchio, assessore all'agricoltura del Comune di Rignano Garganico (FG) e titolare dell'azienda agricola Fratelli Del Vecchio produttrice di melograno e mandorlo, ha dichiarato: "Circa il 90% della produzione di mandorlo della Cooperativa Giardinetto è andata distrutta; presumo che i danni nei 400 ettari investiti a tale coltura nella Capitanata siano gli stessi. Più in generale, quest'ultima gelata e il freddo intensi hanno colpito migliaia di ettari di frutteti, asparagi, vigneti e altre colture. Sicuramente pure il grano futuro della Capitanata pagherà lo scotto, a causa di questo periodo di gelo inatteso. Adesso servirà una conta dei danni, per stabilire se ci sono gli estremi per dichiarare lo stato di calamità".
Danni da gelo su asparago precoce EC12 F1 zona Rignano Garganico (FG).
Sempre nella Capitanata, a Rignano Garganico, nelle campagne del foggiano, è andata perduta parte del raccolto di asparago biologico presso Prima Bio, società cooperativa produttrice di vari ortaggi, in particolare cavolo broccolo e asparago biologici. "Abbiamo perso circa il 20% della produzione di asparago biologico su 30 ettari investiti a tale produzione - ha sostenuto Giovanni Terrenzio, presidente di Prima Bio - Più in generale ancora non è possibile stimare con precisione quale sia l'entità dei danni sui 2.000 ettari investiti, trattandosi di appezzamenti colpiti a macchia di leopardo. Di solito iniziamo a raccogliere l'asparago a metà marzo, ma a causa delle temperature improbabili siamo arrivati a metà aprile e abbiamo raccolto solo il 10% dell'asparago. Naturalmente, i prezzi sono alti a causa della mancanza di prodotto".
Campania
Come se non bastasse la gelata dell'8 aprile, a dare il colpo di grazia a drupacee, pomacee e ortive è stata quella del giorno successivo.
Danni da gelo su albicocca Farlaby zona Varcaturo (Napoli)
"Le aree maggiormente interessate sono state il basso casertano, l'acerrano e la zona a nord di Napoli e quella litorale - spiega Giuseppe Ceparano - Nella notte del 9 aprile, la temperatura ha raggiunto -4 °C in molte zone del basso casertano. A San Tammaro (Caserta), dove ho un appezzamento di 10 ettari tra pere e pesche, il gelo ha lasciato il segno. Le pere Coscia hanno subito danni maggiori e per le pesche la situazione non è per niente rosea. E' ancora presto per stabilire l'entità del danno su pesche, ma credo che ormai la campagna delle drupacee italiane sia stata pregiudicata. Chiediamo un intervento importante da parte delle autorità politiche competenti: molte anticipazione colturali eseguite, raccolti danneggiati e difficoltà a reimpiegare la manodopera".
In foto a sinistra danni da gelo su carciofi nell'acerrano, a destra danni su fave zona litorale napoletano (Varcaturo, Licola, Lago Patria)
Patate, pomodoro da industria, carciofi, fave e piselli hanno subito grossi contraccolpi. Mentre sulle essenze arboree i danni sono facilmente visibili su susine e albicocche.
Pomodoro da industria zona Villa Literno (CE) danneggiati dal gelo
Da Villa Literno (Caserta) giungono notizie sconfortanti per il pomodoro da industria, e Nellino Tamburrino fa da portavoce dicendo: "Interi appezzamenti sono stati completamente distrutti per via del brusco calo della temperatura, che ha toccato anche livelli di 4,5 °C sotto lo zero. Ora bisogna trapiantare da capo. Credo che la campagna sia ormai pregiudicata, nonostante i contratti già stabiliti ormai da tempo. Adesso cercheremo di capire quanta disponibilità di piante ci sia presso i vivaisti; prevediamo un ritardo produttivo di almeno 30/40 giorni, con costi di produzione in aumento, dovendo sostenere ulteriori spese per l'acquisto di altre piante. Attualmente, i trapianti sono stati sospesi per scongiurare danni peggiori".
Calabria
L'inverno è tornato in Calabria, dopo gli eventi estremi registrati a metà marzo che avevano colpito la coltivazione di kiwi della media valle del Crati. Ora forti venti e nevicate sono state registrate nelle province di Cosenza e Crotone, anche in zone di poco superiori ai 500 metri di altitudine.
Nella piana di Sibari, zona specializzata nella coltivazione di agrumi e drupacee, si sono registrati danni a macchia di leopardo: per via delle ultime due gelate, con temperature scese a -3 °C in alcune zone, si riportano problemi sulle albicocche. Danni anche sul melograno, con bruciature della prima vegetazione. Ma, anche qui, per quantificare le perdite ci vorrà ancora qualche giorno.
Autori: Lorena Reale - Vincenzo Iannuzziello - Concetta Di Lunardo - Maria Luigia Brusco