Una cosa è certa: la pandemia ha dato una forte spinta al commercio elettronico, facendo segnare una crescita a doppia cifra negli ultimi 12 mesi (+50,2% Fonte: Istat). Questo nuovo modo di fare acquisti, se per le imprese si è presto trasformato in ottime opportunità di business, per i consumatori è stato invece un mezzo necessario non solo per evitare assembranti e code davanti alle attività commerciali, ma anche perché considerato più comodo, veloce e sicuro.
La possibilità di vendere tramite il canale online ha coinvolto anche le imprese agroalimentari, per le quali, nell'ultimo anno di Covid-19, si è registrato un aumento dei progetti e creazione di piattaforme e-commerce. Questa tendenza ha interessato anche quelle aziende che fino a poco tempo fa erano addirittura sprovviste di un sito web, ma che hanno comunque voluto investire e innovarsi. I progetti per l'e-commerce di prodotti agricoli freschi e trasformati hanno riguardato le più svariate modalità di presentazione del prodotto, come i box ortofrutticoli personalizzabili consegnati anche dopo pochissime ore dalla raccolta. E' opportuno precisare che avere un e-commerce non significa limitarsi (o fermarsi) al canale B2B, quanto piuttosto incrementare profitti e notorietà aziendale.
Oggi, per le aziende agroalimentari che intendono realizzare una piattaforma di acquisti online sono previste delle agevolazioni, con un rimborso del 40% attraverso credito d'imposta, per i periodi d'imposta dal 2021 al 2023. Il suddetto credito viene concesso - così come riportato all'articolo 1 co. 131 della Legge di Bilancio 2021 - alle reti di imprese agricole e agroalimentari, anche costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, per la realizzazione o l'ampliamento di infrastrutture informatiche, quest'ultime finalizzate al potenziamento del commercio elettronico, con particolare riferimento al miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza.