Previsioni WAPA-Prognosfruit: volumi in calo per mele e pere europee
Dal canto suo, la produzione di pere è stimata a 2.148.000 ton, in calo dell'1% rispetto allo scorso anno e dell'8% rispetto alla media 2014-2016. Negli ultimi 10 anni, si tratta del secondo raccolto più basso dopo quello del 2012.
Questi i dati, resi noti ieri, 10 agosto 2017, in occasione del Prognosfruit, quest'anno tenutosi a Lleida, in Spagna, dove sono statepresentate e commentate le previsioni circa la produzione di mele e pere per la stagione entrante. I dati presentati lasciano spazio a un cauto ottimismo per la prossima stagione, con una situazione più equilibrata nel rapporto tra offerta e domanda dopo gli ultimi tre anni, in particolare per le mele.
Previsioni di produzione di mele per la stagione 2017/2018
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Forse mai come quest'anno i dati presentati durante il Prognosfruit sono in grado di darci un quadro di riferimento così chiaro e definito per la stagione entrante. Il volume di mele disponibile nella zona comunitaria, dopo tre anni consecutivi di raccolte record, si riduce drasticamente. Il calo è netto e colpisce tutti gli Stati europei, in modo particolare i due principali produttori: Polonia e Italia, ma anche Francia, Germania e Benelux.
E' presumibile che, vista la disponibilità inferiore di prodotto, i prezzi saliranno rispetto a quelli delle non entusiasmanti delle stagioni precedenti, ma gli operatori dovranno lavorare accuratamente per gestire il prodotto nel migliore dei modi e garantire una fornitura quanto più regolare possibile.
Sarà importante dosare i programmi di vendita in maniera tale da non generare aspettative di prezzo eccessive e controllare la qualità del prodotto destinato al mercato fresco.
Europa: previsioni di produzione di mele distinte per varietà
Praticamente tutte le varietà, dalle tradizionali alle nuove, dovrebbero calare in Europa: per la Golden Delicious si attende un calo del 18% con una produzione sotto i 2 milioni di ton, per la Red Delicious la flessione sarà del 9% (576.000 ton) e per la Gala del 3% (1.276.000 ton). Dovrebbero diminuire anche Idared (-30%), Fuji (-2%), Granny Smith (-9%) e Jonagold (-44%). Si stima il segno negativo anche per Cripps Pink (-2%), Braeburn (-28%) e nuove varietà (-15%, da 157.000 a 133.000 ton).
Altri Paesi extra-UE dell'Emisfero Nord
In altri Paesi extra-UE dell'Emisfero nord del mondo sono stati registrati notevoli diminuzioni: Russia (-37%), Messico (-30%), Svizzera (-21%), Bielorussia (-19%), Ucraina (-10%) e Canada (-5%), mentre gli Stati Uniti prevedono un raccolto stabile intorno a 4,8 milioni di ton. Inoltre, la Cina prevede una crescita ulteriore del 3% rispetto al raccolto dello scorso anno di 43,8 milioni di ton. La previsione sulle mele statunitensi sarà aggiornata dopo la conferenza americana Apple Outlook (Chicago, (24-25 agosto).
Il mercato europeo delle mele
Negli ultimi anni, il mercato UE delle mele ha subito le conseguenze dell'embargo russo e, di recente, si è confrontato con minori volumi di esportazione nei mercati nordafricani. Il nuovo raccolto potrebbe quindi portare a un migliore equilibrio nell'approvvigionamento. Nel complesso, la nuova stagione dovrebbe iniziare due settimane prima della media.
Vista la mancanza di prodotto in Europa, è probabile che le vendite dei produttori UE si concentreranno più sul continente e meno verso i paesi terzi, che nelle ultime stagioni hanno funzionato come utilissima valvola di sfogo a un'abbondante produzione.
Potrebbero riprendere vigore nel finale di stagione le importazioni dai paesi dell'Emisfero Sud, a livelli molto bassi negli ultimi anni, sebbene il tasso di cambio non sia particolarmente favorevole per gli operatori dei paesi terzi.
Nonostante la perdita di prodotto sia evidente, bisogna comunque considerare la buona disponibilità di varietà nuove, che si sono mostrate particolarmente apprezzate dai consumatori e che potrebbero dare soddisfazioni ancora maggiori.
UE: produzione di mele
A causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito l'Europa il 20 e 21 aprile e poi ancora il 10 e 11 maggio, la produzione ha subito danni rilevanti, sia in termini di volume che di qualità. Si prevedono riduzioni consistenti nei maggiori paesi produttori: in Polonia si registra un calo del 29% che porterebbe la produzione a 2.870.000 ton; in Francia, con una diminuzione dell'8%, il raccolto dovrebbe essere di poco al di sotto di 1.400.000 ton, e in Italia, dove la perdita stimata è del 23%, la produzione sarebbe tra le più basse di sempre, a 1.757.000 ton.
Tra i paesi maggiormente colpiti ci sono: Germania, con una perdita stimata del raccolto al 46% e una previsione di produzione di 555.000 ton; Belgio e Paesi Bassi con un calo stimato della produzione rispettivamente del 68% e del 26%. Per il secondo anno consecutivo, sono state duramente colpite l'Austria, dove la produzione prevista è ancora lontana dalla media degli anni precedenti, e la Slovenia, dove il raccolto è stato praticamente azzerato.
Nella medesima area, invece, l'Ungheria sembra non aver subito conseguenze dalla grande ondata di gelo che ha colpito l'Europa, con una produzione superiore del 26% a quella della scorsa stagione, ma vicina al potenziale di questo paese. Conseguenze meno negative dovrebbero esserci per il Sud dell'Europa, dove a parte la stima di aumento produttivo del 19% per il Portogallo, si registra segno meno anche per Grecia (-10%) e Spagna (-4%).
Previsioni di produzione europee distinte per varietà
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Nel corso dell'estate, le grandinate che hanno interessato alcune aree produttive hanno ulteriormente infierito su una produzione già in buona parte compromessa. I frutti di alcune varietà potrebbero essere di calibro inferiore, ma anche presumibilmente di qualità più bassa per danni da rugginosità tipicamente legati al freddo e agli eventi grandinigeni successivi. In generale quindi la quota di mele destinate al consumo fresco sarà di circa il 20% inferiore a quella dello scorso anno e alla media degli anni precedenti, con una quota di raccolto che verrà destinata alla trasformazione ancora difficile da stimare, ma decisamente superiore al normale. Attualmente è previsto che sul mercato del fresco verranno movimentate circa 6.200.000 tonnellate, mentre 3.200.000 ton saranno destinate al trasformato.
Uno sguardo alla situazione italiana delle mele
Per l'Italia si prevede una produzione in calo significativo rispetto a quella della scorsa stagione (-23%) e a quella media degli ultimi anni. Per il 2017 infatti si stima un raccolto di 1.756.776 ton. Tutte le regioni italiane sono state colpite dalle gravi gelate della fine di aprile, nel momento in cui i meleti erano in piena fioritura. Il Trentino è sicuramente la zona produttiva più duramente colpita, dove ci aspetta un calo superiore al 60%. Anche alcune aree dell'Alto Adige hanno subito danni, con un calo produttivo del 7% rispetto alla scorsa stagione. Infine, seppure in misura inferiore e a macchia di leopardo, tutte le regioni produttrici italiane, dalla Valtellina al Piemonte passando per il Veneto e il Friuli, con l'eccezione della sola Emilia-Romagna, hanno subito danni rilevanti; per loro si prevede un calo produttivo generale del 17%.
Previsioni di produzione italiane a livello regionale
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Vista l'area geografica colpita dalle gelate, la varietà che subirà un pesante calo della produzione sarà certamente la Golden Delicious - per la quale si stima una riduzione di almeno il 36%. Calano praticamente tutte le varietà e, tra le tradizionali, quelle per le quali si prevedono riduzioni di produzione importanti sono Red Delicious (-20%), Gala (-14%) e Granny Smith (-11%), Braeburn (-16%) e Renetta del Canada (-80%). Perdite inferiori sono invece previste per Cripps Pink (-10%) e Fuji (-5%). Scendono di poco (-6%) tutte le cosiddette "altre varietà" che comprendono anche le cultivar nuove e club. La raccolta piena inizierà regolarmente entro la metà di agosto nelle aree più precoci, in leggero anticipo rispetto allo scorso anno, ma in linea con le ultime stagioni.
Purtroppo il gelo ha intaccato non solo la produzione in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi. Molti frutti si presentano ad oggi con calibri leggermente inferiori alla norma, proprio a causa delle condizioni climatiche primaverili sfavorevoli, che non hanno favorito una buona formazione dei semi. A fine luglio, dopo giornate particolarmente calde, alcune aree sono state colpite da grandine che ha provocato ulteriori danni, destinati ad aumentare per nuovi eventi grandinigeni che si sono verificati nel corso dell'attuale 32ma settimana (vedi news correlata).
Analisi varietale
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Tenuto conto di quanto accaduto negli ultimi mesi e delle alte temperature registrate anche a quote basse nelle ultime settimane, si prevede che il volume di mele da destinare alla trasformazione sarà di gran lunga superiore a quellodella scorsa stagione.
Il prolungamento della chiusura del mercato russo, l'instabile situazione economica e politica nei principali paesi Nord Africani e la difficoltà nell'aprire nuovi sbocchi commerciali hanno rappresentato seri ostacoli durante la stagione commerciale appena conclusasi. In questo contesto, le aspettative per la stagione commerciale 2017/18, seppur difficili da valutare, restano sufficientemente positive soprattutto, ancora una volta, per la forte organizzazione del sistema melicolo italiano.
Mercato europeo delle pere
Per quanto riguarda le pere, il raccolto totale europeo nel 2017 è stimato in 2.148.000 tonnellate. Questa cifra riguarda la produzione dei primi 19 Stati membri produttori di pere dell'UE-28. Nel 2017, la varietà Conference vedrà la sua produzione diminuire del 7% (a 844.000) ton e la William BC diminuirà del 6% (a 247.000 tonnellate). Per l'Abate Fetel, invece, si stima un aumento del 12% per raggiungere 332.000 ton.
UE: produzione pere
Altrove nell'emisfero settentrionale, i raccolti sono aumentati rispetto all'anno scorso in Turchia (+11%), Canada (+20%) e Moldavia (+50%) mentre si prevedono cali in Russia (-37%), Bielorussia (-20%), Svizzera (-34%) e Stati Uniti (-3%).
In particolare, il mercato presenterà una tendenza diversa tra i mercati del Sud e del Nord Europa, riflessa anche nei volumi più alti di Abate e Rocha e del calo della Conference.
La stagione della pera inizierà con minore pressione rispetto allo scorso anno. Nel corso delle ultime stagioni, si è registrato un certo sviluppo positivo nelle esportazioni verso nuovi mercati, ma gli effetti dell'embargo russo saranno comunque sentiti dai coltivatori.
Fonte: WAPA /Assomela