La produzione della carota novella siciliana è tra le più rappresentative, in Italia, perché è l'unica a essere coltivata in contro stagione. Questa carota possiede proprietà organolettiche straordinarie, non solo per la sua freschezza e croccantezza, ma soprattutto per l'ambiente in cui cresce, nella Sicilia sudorientale, su terreni fertili e a pochi km dal mare.
Sopra: Salvatore, Luisa e Antonietta, figli di Pietro Spatola
"Il nostro è un prodotto semilavorato - spiega Pietro Spatola, imprenditore agricolo di Rosolini (SR) - che viene inserito, dopo un accurato lavaggio e cernita, all'intero di big bag da circa 1000 kg ciascuno. Questi poi vengono inviati ai confezionatori del centro nord Italia per essere lavorati, cioè selezionati e confezionati nei tipici vassoi, sacchetti o alla rinfusa per la distribuzione e quindi la vendita al dettaglio".
Big bag da circa 1000 kg
"L'offerta della carota siciliana - prosegue il produttore - si inserisce nel contesto più generale della coltivazione italiana, suddivisa in quattro zone principali: Sicilia (da febbraio a maggio); Fiumicino (da maggio a giugno e da novembre a marzo); Chioggia (da maggio ad agosto e da novembre a marzo circa) e Fucino (da giugno a gennaio)".
La produzione italiana, dunque, da come descrive Spatola, copre tutto l'anno; ma quali ne sono i principali concorrenti? "Certamente c'è molto prodotto straniero che circola in conservazione in Italia, un po' durante tutto l'anno - chiarisce Spatola - Però per quanto riguarda l'offerta siciliana, i principali concorrenti sono Israele, Spagna e Portogallo, mentre Germania, Polonia e altri Stati europei arrivano in concorrenza, con la carota da frigoconservazione, quando da noi entrano in produzione Fucino, Chioggia e Fiumicino. Quando la produzione estera è piuttosto copiosa, inoltre, il prodotto conservato si sovrappone a quello italiano nella sua interezza; in tal caso, essendo più competitivo, trascina al ribasso i prezzi delle nostre produzioni nazionali".
"La campagna 2021 non è delle migliori - dice ancora il produttore siciliano - perché si sono sovrapposte diverse produzioni di carote: la novella e quella di fine produzione di Chioggia e Fiumicino, con una conseguente netta flessione del prezzo. A tutto ciò si associa un calo generalizzato dei consumi, a causa del Covid-19. Il prezzo medio per la nostra carota controllata non a marchio, fornita in big bag, è di €0,25 al kg".
Cosa si potrebbe fare per migliorare la commercializzazione di questo prodotto e, soprattutto, per farne conoscere le caratteristiche al consumatore? Avrebbe senso organizzarsi in proprio per confezionare la carota e commercializzarla autonomamente?
"La logistica, ovvero la distanza, ci impedisce di fornire direttamente la merce ai retailer, essendo concentrati al centro nord - risponde l'esperto - per cui siamo obbligati a rivolgerci ai confezionatori del centro e nord Italia i quali, ben organizzati, riescono a fornire i supermercati lungo tutto l'anno. D'altra parte, il prodotto che va all'estero, dalla Sicilia, parte già confezionato. Il big bag per chi fa il prodotto semi lavorato come noi è attualmente la migliore soluzione. Spiace constatare però come i continui aumenti di superfici in Italia, purtroppo, rischiano di inflazionare l'offerta di prodotto nazionale".
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Pietro Spatola
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