Un anno fa, il prezzo del petrolio cominciava a scendere; oggi invece continua a salire. In genere, l'aumento del prezzo è indice di una ripresa economica a livello mondiale. Ma stavolta si è davanti alla statistica di Trilussa: "Se io mangio due polli e tu nessuno, abbiamo mangiato un pollo a testa". Ergo: in Cina c'è una forte domanda di greggio e il prezzo aumenta in tutto il mondo, anche se in Europa l'economia ancora è sottotono.
Sull'argomento interviene Aproniano Tassinari, presidente Uncai: anche i contoterzisti devono fare i conti con il caro-carburanti. "La situazione è delicata per tutto il comparto agroalimentare a partire dal settore agromeccanico, impegnato oggi nelle lavorazioni in campo e, fra pochi mesi, con la raccolta e il trasferimento su gomma dei prodotti. Senza interventi, si assisterà a un effetto a cascata sul costo dei servizi conto terzi e soprattutto dei beni alimentari. Il rischio deflazione patito nel 2020 è superato; a questo punto però occorre intervenire affinché l’inflazione dei prezzi dei beni e dei servizi non anticipi troppo la ripresa economica effettiva".
Il prezzo del carburante cresce nonostante il decreto Rilancio avesse annullato l'aumento programmato delle accise sulla benzina e sul diesel previsto nella Manovra 2020 per gli anni 2021, 2022 e 2023. Trainata soprattutto dalla Cina, la domanda di greggio ha fatto volare il prezzo medio del gasolio, passato da 1,248 euro/litro del 9 novembre a 1,445 e/litro del 22 marzo. Nel caso del gasolio agricolo agevolato, da 0,33 euro/litro si è arrivati a 0,48. Per una azienda agromeccanica di medie dimensioni, ciò si traduce su base annua a un incremento di spesa in carburante agricolo agevolato di circa 15mila euro. Il petrolio sta mostrando una forte resistenza alla pandemia, e gli esperti prevedono ulteriori rincari, finché non raggiungerà gli 80 euro a barile.
Situazioni analoghe hanno sempre portato a una contrazione forzata dei costi di produzione, pur di contenere il più possibile gli aumenti sugli scaffali. "Nell’immediato, occorre anticipare le annunciate ripercussioni negative sul settore agricolo con ulteriori sconti di accisa all'acquisto del carburante agricolo agevolato. Inoltre, è tempo di avviare un discorso partecipato sull’approccio agro ecologico della PAC 2023-2027 che aggreghi e metta a confronto tutte le componenti operative del mondo agricolo sul tema importantissimo della transizione ecologica, che deve avere come primo step disinvestire dai carburanti fossili", conclude Tassinari.