Il mercato del finocchio, nei primi tre mesi del 2021, non può essere giudicato positivamente. i prezzi sono bassi e gli operatori hanno difficoltà a far quadrare i conti. Sull'argomento abbiamo interpellato Marco Babbi della ditta Caligari&Babbi (marchio Finò) che conferma le informazioni avute.
"Ogni zona di produzione ha espresso il 100% del proprio potenziale produttivo. Non ci sono state carenze e ciò ha causato la presenza sul mercato di quantità elevate di merce. Per contro, si registrano problemi di vendite dovuti alla pandemia, ad esempio sul fronte degli ambulanti che subiscono più di altri le restrizioni. Morale: c'è tanto prodotto, ci sono meno canali di vendita e i consumi latitano".
La nuova sede
La qualità non manca, mentre mancano quei 10 centesimi al kg che basterebbero a remunerare tutta la filiera, dagli agricoltori ai trasportatori. "A volte basterebbe poco a far quadrare i conti. E se i consumatori pagassero 10 centesimi in più al kg, così come accade normalmente, non credo che ne risentirebbe la loro spesa settimanale", precisa Babbi.
Vittorio Caligari e Marco Babbi
In questo momento, sta terminando il finocchio prodotto al sud d'Italia e la Caligari&Babbi sta spostando la raccolta più al centro. Poi, fra qualche settimana, inizierà in Romagna la raccolta dei trapianti primaverili.
"Il prezzo non è tutto, ma è una componente di ogni singolo articolo", ama ripetere Babbi. "Una qualsiasi referenza ortofrutticola ha un valore intrinseco dato dalla ricerca, dalla coltivazione, dal rispetto ambientale, dall'etica aziendale, dal packaging, logistica, dai servizi aggiuntivi. Tutto questo determina il prezzo. Se non si ha bene in mente questo concetto, si rischia di ridurre tutto a una lotta per pochi centesimi. E, credetemi, non giova a nessuno".
Per maggiori informazioni
Caligari & Babbi srl
Via Pietà, 77
Savignano su Rubicone (FC)
+39 0541 942599
commerciale@ortofruttacaligari.com
www.finocchioitaliano.com