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Caporalato nella Piana di Catania: precisazione in merito a un servizio trasmesso dalla Rai

Riceviamo e pubblichiamo da parte di Aurelio Pannitteri, Presidente OP Rosaria, quanto segue:

In data 18 marzo 2021 il TG1 delle ore 20,00 mandava in onda un servizio avente ad oggetto il "capolarato", ossia lo sfruttamento dei braccianti nella Piana di Catania, braccianti che, secondo quanto detto nel servizio giornalistico, non riceverebbero mai lo stipendio "scritto nella busta paga".

Il servizio di Rai 1 sottolineava la crudeltà dello sfruttamento, che veniva racchiuso, dalla giornalista, nelle parole: "la necessità di avere un lavoro che diventa strumento di ricatto per migliaia di braccianti nella Piana di Catania, sulla carta pagati come prevede il contratto nazionale in realtà la busta paga non corrisponde al bonifico che fa l'azienda"

Poiché durante il servizio venivano mandate in onda immagini ritraenti terreni agricoli agrumetati e operai addetti alla raccolta delle arance con in sfondo le cassette intestate alla "OP Rosaria" soc. Consortile a R.L., il servizio giornalistico ha ingenerato l'idea che la "OP Rosaria" fosse coinvolta nell'illecito sfruttamento dei lavoratori agricoli nella Piana di Catania.

Poiché la società "OP Rosaria", titolare del marchio "Rosaria" marchio conosciuto a livello nazionale e internazionale, si occupa della produzione e della commercializzazione di arance rosse di Sicilia, l'avere associato il nome della società "OP Rosaria", visibile nelle cassette riprese dal servizio, con l'illecito reato di sfruttamento della manodopera dei braccianti agricoli, oggetto del servizio giornalistico, ha creato un ingente danno all'immagine della società stessa, che MAI è stata coinvolta in vicende di illecito sfruttamento della manodopera, e per tale ragione è stato dato mandato ai legali di agire in giudizio nei confronti della giornalista Eautrice del servizio e del direttore del TG1.

Data di pubblicazione: