Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Osservatorio Mediobanca sulla GDO italiana e internazionale

Supermarkets Italiani si conferma regina di utili cumulati tra il 2015 e il 2019

Nel 2020 la concentrazione del mercato italiano è risultata in aumento: la market share dei primi cinque retailer è del 57,5% dal 52,8% del 2019. Il mercato italiano supera così quello della Spagna (50%), ma resta frammentato rispetto a Francia (78,1%), Gran Bretagna (75,3%) e Germania (75,2%). 

Conad detiene la maggiore quota di mercato con il 14,8%, seguita da Selex al 13,7% e da Coop al 12,9%. Nel 2011 Coop era il primo gruppo con il 15,3%, seguite da Conad al 10,6% e da Selex all'8,1%. I dati preliminari dei grandi retailer internazionali quotati indicano vendite nel 2020 in crescita dell'8,3%, con effetti molto positivi sui margini industriali (+17,1%) e sul risultato netto (+42,4%).

Questi alcuni risultati presentati dall'Area Studi Mediobanca nella nuova edizione dell'Osservatorio sulla GDO italiana e internazionale, a prevalenza alimentare, che aggrega i dati economici e finanziari di 117 aziende nazionali e 27 maggiori player internazionali per il periodo 2015-2019. Per l'Italia la copertura è stimata pari al 93% del mercato. L'indagine completa è disponibile per il download sul sito www.areastudimediobanca.com


(Fonte: www.areastudimediobanca.com)

Il 2020 della distribuzione moderna (DM) è atteso chiudere con un progresso del 5%, di cui l'1% attribuibile all'esplosione del canale online. Incrementi molto marcati per i discount (+8,7%), i super (+6,8%) e i drugstore (+6,6%). L'intero sistema dovrebbe ripiegare dell'1,6% nel 2021, cumulando nel biennio un aumento del 3,3%. Continua la crisi delle grandi superfici che si prevede perderanno il 4,8% nel biennio 2020-21. L'e-commerce (+60% nel 2021) potrebbe arrivare al 3% del mercato già nel 2021, due anni in anticipo rispetto al 2023 previsto prima della pandemia. Si tratta tuttavia di un segmento che continua a registrare margini negativi per oltre il 10%.

Le curiosità nei conti dei singoli operatori
Lidl Italia è campione di crescita delle vendite tra il 2015 e il 2019: +8,7% medio annuo, seguita da Eurospin e Agorà appaiate al +7,6%. Segue il trio Lillo-MD (+6,9%), VéGé (+5,3%) e Crai (+5,2%). In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia Eurospin (20,2%), seguita da Lillo-MD (16,5%), Agorà e Lidl Italia al 12,9% e Crai all'11,9%. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da VéGé al 9,1%.

Supermarkets Italiani si conferma regina di utili cumulati tra il 2015 e il 2019: 1.340 milioni, seguita da Eurospin a 1.016 milioni, Conad a 879 milioni e VéGé a 839 milioni. Carrefour ha cumulato perdite per 603 milioni, Coop per 252 milioni. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2019 pari a 4.043 milioni, seguita da PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 2.851 milioni e Conad Nord Ovest a 2.586 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.320 milioni. Il prestito soci del sistema Coop appare in costante declino dagli 11,1 miliardi del 2014 agli 8 miliardi del 2019.

I "campioni nascosti" macinano crescita e redditività
All'interno della Distribuzione organizzata operano aziende di dimensioni rilevanti. Quelle con fatturato superiore a 500 milioni sono venti, dalla Finbre (Maxi Di) con 2.124 milioni, alla Poli con 506 milioni. Alcune hanno segnato nel 2019 performance rilevanti in termini di Roi: Verofin (Tigros) al 18,2%, Gruppo Arena al 18%, SC Evolution (Iperal) al 15,8%, Supermercati Tosano Cerea al 15,3%, Cannillo (Maiora) al 15,2% e Mega Holding (Megamark) al 15,1%. In aggregato i venti operatori fatturano 20,6 miliardi, sono cresciuti nel 2019 del 5,9% e segnano un Roi medio del 7,9%. Nel complesso, si posizionerebbero alle spalle dei discount, ma con un Roi pari a circa la metà.

I maggiori operatori internazionali
Nel 2019 i maggiori retailer internazionali selezionati hanno un fatturato che oscilla tra i 463 miliardi di euro di WalMart e i 18,6 miliardi di euro della portoghese Jeronimo Martins. Tali operatori fatturano circa il 20% del loro giro d'affari in punti vendita all'estero: la maggiore proiezione internazionale è dell'olandese Ahold Delhaize (77,6%), seguita dalla Jeronimo Martins che vende soprattutto in Polonia (73,3%) e dalle francesi Auchan (62%) e Carrefour (52%).

La classifica per Roi comprensiva dei retailer internazionali e di quelli italiani vede primeggiare l'australiana Coles (31,3%), seguita dall'italiana Eurospin (20,2%), dall'altra australiana Woolworths (19,8%), dalla statunitense Target (18%) e ancora dall'italiana Lillo-MD (16,5%). Buone anche le perfomance delle due società iberiche: Jeronimo Martins (13,6%) e Mercadona (13,3%). La Lidl Italia segna un Roi (12,9%) superiore a quello della casa madre tedesca Lidl Stiftung (8,8%). Supermarkets Italiani detiene il primato internazionale quanto a vendite per metro quadro nei confini nazionali: con 15.900 euro precede le britanniche J Sainsbury con 13.600 euro, Tesco con 11.500 euro e Wm Morrison a 11.200 euro e le due australiane Woolworths (10.700 euro) e Coles (10.400 euro).