Un team guidato da BTI ha identificato i geni che permettono alle pesche e ai loro parentali selvatici di tollerare le condizioni di stress. Si tratta di risultati che potrebbero aiutare il pesco domestico ad adattarsi al cambiamento climatico.
Lo studio, co-guidato da Zhangjun Fei, membro di facoltà del Boyce Thompson Institute, ha preso in esame i genomi dei parentali selvatici del pesco e delle varietà locali, prelevandoli da sette regioni della Cina, tra le varietà che si sono adattate per lungo tempo a specifiche condizioni locali. Lo studio ha identificato i geni responsabili della tolleranza del pesco a molteplici fattori ambientali, tra cui il freddo, la siccità e i livelli di radiazione ultravioletta (UV-B) ad alta quota.
"Il nostro studio fornisce molti geni candidati, dimostrando come il pesco si sia adattato a tutti i tipi di stress e stimoli ambientali - ha spiegato Fei, che è anche professore associato alla Cornell University's School of Integrative Plant Science - Gli allevatori possono usare queste informazioni per sviluppare peschi addomesticati più resilienti, che affrontano meglio gli estremi di temperatura, la siccità e altre condizioni dure e mutevoli imposte dal cambiamento climatico".
La ricerca è descritta in un documento pubblicato il 9 marzo sulla rivista Genome Research, con autori provenienti dal BTI, dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, dall'Accademia cinese delle scienze agricole, dall'Università agricola di Huazhong e dall'Istituto di ricerca e tecnologia agroalimentare di Barcellona. Lirong Wang, un professore dell'Accademia cinese delle scienze agricole, ha co-diretto il lavoro con Fei.
Negli ultimi decenni, il cambiamento climatico ha reso molte colture alimentari meno produttive, evidenziando un bisogno urgente di renderle più resistenti ai fattori di stress climatici. Molti studi hanno identificato i geni che permettono al riso, alla soia e ad altre colture alimentari di adattarsi ai loro ambienti locali. Ma sono pochi gli studi che hanno preso in esame le principali colture di frutta come il pesco domestico (Prunus persica), che ha una resa globale annuale di 24,5 milioni di tonnellate.
Molti dei geni che concorrono all'adattamento del pesco addomesticato sono andati persi quando l'uomo ha allevato la pianta per concentrarsi su sapore, dolcezza e altre caratteristiche. Tuttavia, i parentali selvatici del pesco e le varietà locali ospitano una grande diversità genetica che potrebbe fornire risorse per migliorare la resistenza del loro cugino addomesticato.
Anticipo nella fioritura
Anche il cambiamento climatico ha influenzato molte specie da fiore e da frutto abituate a un clima temperato, compreso il pesco, facendole fiorire prima. Il team ha analizzato 89 campioni di pesche durante tre decenni (1983-2011) prelevati da una regione della Cina e ha scoperto che le date di fioritura risultavano anticipate di circa 10 giorni, in tale periodo. Il team ha individuato anche una potenziale spiegazione genetica per questo anticipo: una variazione in un gene del ciclo circadiano, LNK1, che è viene regolato dalle temperature calde e viene altamente espresso durante la fioritura.
"Questa scoperta potrebbe permettere agli allevatori di controllare la data di fioritura dei loro alberi - ha concluso Fei - in modo che il raccolto di pesche sia pronto per la raccolta quando il prodittore e il mercato sono pronti".
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