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Philip van Geest (VGI), Paesi Bassi

"Noi eravamo pronti per la Brexit, mentre i britannici erano del tutto impreparati"

L'anno scorso, nei Paesi Bassi, la Van Geest International (VGI) ha completato la costruzione della sua nuova sede. Questa azienda d’esportazione aveva già costruito nel 2015 una nuova struttura di poco meno di 3.000 m2. Appena quattro anni dopo, ne ha aggiunti altri 1.900 m2. Ma l'anno scorso non è andata sempre bene, per l'azienda.

"Ma non c’è da preoccuparsi, come lo scorso anno. Siamo solo abituati a fare meglio. Il Covid-19 e la Brexit ci hanno posto delle sfide e noi abbiamo fatto ricorso al nostro spirito imprenditoriale. Se mi sono preoccupato? No, ma siamo stati sempre attenti a quello che accadeva", dice Philip van Geest.

Il Regno Unito era totalmente impreparato alla Brexit
"La Brexit ha avuto un impatto enorme. Il commercio è diventato più costoso. Ma oltre a questo, ha aggiunto ulteriori scartoffie. Noi olandesi eravamo preparati alla Brexit, per quanto possibile. Come esportatori, abbiamo i nostri contatti con gli spedizionieri, come DG Daily Fresh Logistics e Freight Line. Il KCB [Dutch Quality Control Bureau] presenterà i requisiti per la dichiarazione e il certificato fitosanitario, che partiranno dal 1 aprile. Ma sapremo adattarci anche a queste nuove disposizioni. Mentre nel Regno Unito non sono affatto preparati".

"Lavorano con un sistema molto obsoleto. Questo significa che dobbiamo presentare a mano tutta la documentazione d’esportazione. Possiamo farlo e siamo anche bravi. Ma è un lavoro amministrativo. Sarebbe fantastico creare una specie di unione doganale, perché eliminerebbe tutte queste pratiche burocratiche. Mi rivolgo al governo olandese, affinché coinvolga il governo britannico su questa questione. Inoltre, non aiuta il fatto che gli ordini debbano essere chiusi molto prima. Il servizio sta soffrendo, a causa di tutta questa burocrazia. E' quasi impossibile caricare un solo pallet in più di pomodori alle 11:30", dice Philip.

"Inoltre, i prezzi dei nostri prodotti sono aumentati notevolmente. La documentazione può costare da 0,15 a 1 euro per cassa. Dipende dalla grandezza dell'ordine. Riceviamo prodotti da Paesi terzi, che riesportiamo dai Paesi Bassi, su cui vengano applicati dazi extra sull’importazione. Quindi, i costi di questi prodotti aumentano. Per i pomodori marocchini, ad esempio, i dazi sono dell'8%.

Questo è stato un motivo sufficiente l'anno scorso perché la VGI non fissasse i prezzi per l'intera stagione. Tuttavia, l'esportatore non è preoccupato che la posizione dei Paesi Bassi nelle esportazioni venga compromessa. "Il Regno Unito non è per niente autosufficiente. I progetti di coltivazione, in parte avviati anche in collaborazione con i Paesi Bassi, non hanno riscosso tutti lo stesso successo. Non è la Russia, dove basta un ordine di Putin ordina per ampliare le colture sotto serra per centinaia di ettari. Le cose sono un po' diverse, in Inghilterra. Inoltre, non abbiamo alcuna ambizione a partecipare a una progetto di coltivazioni in serra", continua Philip.

E non sarebbe neanche appropriato, per l'azienda. La VGI infatti lavora da anni con i coltivatori olandesi di ortaggi in serra. Questo avviene tramite le grandi associazioni di produttori. Queste linee vengono integrate da forniture fisse provenienti da agricoltori non affiliati, per prodotti specifici. "Siamo fiduciosi nella nuova stagione di ortaggi in serra".

"Il vantaggio è che, nel nostro settore, lavoriamo con alimenti salutari. Oggi tale aspetto è diventato molto importante. L'anno scorso, le vendite di ortaggi in serra sono state abbastanza buone. Non ho motivo di temere un calo importante quest'anno. Nel 2020, alcuni fra i prodotti più colpiti sono stati ad esempio il crescione e gli esotici più costosi", spiega Van Geest.

Ampio ambito di vendita
"La pandemia di coronavirus ci ha sicuramente colpito. Alcuni dei nostri clienti forniscono il settore della ristorazione, catering, scuole e istituzioni e lo scorso anno sono stati costretti a fermarsi. In Germania, gli aiuti governativi sono così buoni che è improbabile cerchino vendite alternative. In Inghilterra, questo passaggio ad altre attività è stato invece molto più veloce. Le alternative hanno riguardato il delivery e l'assemblaggio di cassette di verdure per la vendita diretta". 

Questa società d’esportazione olandese cercherà di ampliare il proprio ambito commerciale. "Attualmente, l'80-85% delle nostre vendite riguarda ancora Regno Unito e Germania. Vorremmo estendere ulteriormente il nostro ambito in Paesi come Francia e Scandinavia. Non siamo molto soddisfatti dell'Europa orientale, invece", conferma Philip.

VGI ha anche iniziato ad assemblare cassette di verdure per la vendita diretta. "La prima volta, abbiamo venduto 1.100 casse. E' andata bene, ma poi gradualmente il volume è diminuito. Ma noi volevamo mandare un messaggio ai consumatori: non aveva senso avere gli scaffali dei negozi vuoti, mentre il nostro magazzino era pieno di merce. Non ci siamo mai concentrati sui supermercati. Di recente, ho sentito che un supermercato sta multando i propri fornitori per consegne inferiori o in ritardo, a causa del Covid-19. Questo, secondo me, rafforza il valore della nostra strategia".

Philip e i suoi fratelli, Wim e René, gestiscono l'azienda. Il padre, Rien (MLS) van Geest, l'ha fondata nel 1974. Nel corso degli anni, l'azienda è cresciuta fino a diventare un'organizzazione con più di 60 dipendenti. Il padre, Rien (87 anni), lavora ancora per alcune ore al giorno. "MLS è VGI. E siamo grati che sia ancora qui ogni giorno", dice Philip.

L'azienda si è trasferita nel 1991. "Allora ci chiedemmo se era quello il posto giusto. Ora siamo felici di dove siamo. Ci sono molte nuove costruzioni in zona. Siamo vicini al porto e all’autostrada A20 e questo ci fa risparmiare del tempo prezioso", conclude Philip.

Per maggiori informazioni:
Philip van Geest
Van Geest International
41 Jogchem van der Houtweg
2678 HA, De Lier, NL
Tel: +31 (0) 174 514 300
Email: pvg@vgibv.nl    
Website: www.vgibv.nl

Data di pubblicazione: