Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Accade a Cesena

Pere estive al posto delle pesche: la (forzata) conversione di un produttore

In tre anni ha abbattuto 22 ettari di pesche e nettarine, senza sostituirli con la medesima specie, ma con frutta invernale o pomacee estive. "Credo che, nella storia della nostra azienda, questo sia il primo anno senza pesche e nettarine - commenta Giovanni Castagnoli di Cesena - e, onestamente, un po' di tristezza e malinconia non mancano. Però occorre guardare avanti e, in questo periodo, certe tipologie sono più remunerative".

Sono 3000 gli astoni di pere Santa Maria messi a dimora

L'azienda Castagnoli, nel mese di novembre 2020, ha messo a dimora 2 ettari di pere Santa Maria. La previsione è quella di raccoglierle a fine luglio, fra la Carmen (che è la più precoce, a metà luglio circa) e la William (primi di agosto). In totale, Castagnoli ha 50 ettari di frutteto con mele, pere, susine e kiwi, su un totale aziendale di un centinaio di ettari.

Giovanni Castagnoli

"Lo scorso anno, la gelata ha causato danni enormi: ho calcolato circa 160 tonnellate di susine in meno rispetto al potenziale. Per le pomacee, le cose sono andate un po' meglio".

L'impianto di Santa Maria è costituito da circa 3000 piante. Al fine di proteggere gli astoni dagli animali selvatici, questi sono stati circondati da una protezione plastica, che sarà rimossa quando le piante saranno più adulte. Il primo raccolto dovrebbe avvenire nel luglio del 2022. 

"A breve, allacceremo l'impianto di fertirrigazione - prosegue l'agricoltore - perché senz'acqua non si può più pensare di coltivare. Ma non basta irrigare: occorre saper dosare i nutrienti nel momento giusto, con gli apporti necessari per ogni momento".

Castagnoli è socio Orogel Fresco e, per l'impianto, ha potuto usufruire della riduzione dei costi grazie all'OCM. "Il problema, però, è anche fare reddito - conclude - perché non è possibile avere solo costi e poi non riuscire a guadagnare. Pesche e nettarine, purtroppo, da quasi vent'anni a questa parte non ci hanno permesso di far quadrare i conti".