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Pratiche sleali: tante firme in attesa della sostanza

Ogni tanto c'è una firma per l'accordo contro le pratiche sleali. Ieri, 2 marzo 2021, è stata una di quelle giornate: Da un lato la Gdo e dall'altra le associazioni di categoria: Ancc-Coop, Ancd-Conad, Federdistribuzione, insieme a Adm-Associazione Distribuzione Moderna per la GDO e, dall'altra parte, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Filiera Italia.

L'accordo sancito dovrebbe facilitare l'iter legislativo di recepimento della direttiva europea contro le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare. In novembre era già stato firmato un accordo in tal senso (cfr. FreshPlaza del 24/11/2020), ma fra GDO e parte industriale.

"Suona un po' strano che debba essere firmato un accordo - commenta un operatore emiliano-romagnolo - se io fossi una parte onesta della GDO, che non commette pratiche sleali, mi sarei rifiutato di firmare alcunché. Ad ogni modo, l'auspicio è che noi fornitori possiamo essere trattati, se non alla pari, almeno come normali 'servi' e non da schiavi, come spesso ci capita quando lavoriamo 12 ore al giorno per una remunerazione che, a fine anno, è di circa 2 euro l'ora. Prima o poi qualcuno dovrà fare una legge contro questa forma di caporalato subito da noi imprese agricole".

Ma già nello scorso mese di ottobre l'avvocato Gualtiero Roveda metteva in guardia (cfr. FreshPlaza del 14/10/2021) circa l'inutilità della Direttiva senza dei seri correttivi.

"Quando la Direttiva sarà recepita - ha dichiarato Roveda - senza correttivi servirà a poco, in quanto il provvedimento rischia di essere inefficace. La Direttiva individua tipologie ben definite di pratiche scorrette. Tale indicazione risulta di stretta interpretazione, in ragione del carattere eccezionale rispetto al principio di libertà contrattuale. Non potrà, pertanto, essere sanzionata, in base alla disciplina in esame, una condotta sleale che non rientri tra quelle tipizzate. Di conseguenza, è assolutamente prevedibile che la parte contrattualmente forte troverà il modo di aggirare i divieti".