Il problema è dare valore alla produzione agricola, non produrre sempre di più, perché "se si aumenta la produzione, poi si muore di prezzi bassi". Lo ha affermato Angelo Frascarelli, docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie all'Università di Perugia, intervenendo alla conferenza del Green Farm Innovation (cfr. articolo correlato).
Il professor Frascarelli in una foto d'archivio
"Tanti imprenditori sono contrari al Green Deal - ha detto Frascarelli - perché sono spaventati da certi obiettivi, come la riduzione del 50% degli agrofarmaci, del 20% dei fertilizzanti, e arrivare al biologico per almeno il 25% delle superfici. Ma, in realtà, è una paura dettata dalla non conoscenza, oppure conoscenza parziale delle cose".
Secondo il docente, prima dei capitali servono idee, conoscenze e progetti. "Occorre alzare l'asticella, e l'Italia parte avvantaggiata su questo rispetto ad altre nazioni. Solo puntando in alto possiamo distinguerci dalla massa, quella che sta in basso. Sui prezzi non siamo, e mai saremo, competitivi. Anche da un'esperienza come il Covid-19 occorre trarre del positivo: ad esempio, i consumatori chiedono di più certezze sull'origine di ciò che mangiano".
E, come diceva un economista, "si vota di più con la spesa che non con le urne", quindi sarà il consumatore, in realtà, a decidere quel che vuole. Il Green Deal segue la scia di quanto è richiesto dai consumatori, che cercano sempre di più prodotti di qualità, ottenuti nel rispetto dell'ambiente e con packaging ecologico.
"Comunque, l'agricoltore non ha alternative: se non è sostenibile, è morto", aveva affermato tempo fa il professore (cfr. Freshplaza del 29/06/2020). "Gli agricoltori potranno continuare a fare reddito? Si, ma solo coloro che seguono innovazione e conoscenza".